Gli ostacoli ci sono ma non mancano le opportunità in vista del prossimo anno. Le strategie sui dividendi potranno continuare a offrire agli investitori un interessante mix di sostegno alle valutazioni, crescita del reddito e capacità difensiva. A dirlo Dan Roberts, gestore di portafoglio del fondo FF Global Dividend Fund di Fidelity International.
I punti principali a sostegno di questa tesi sono tre. Da una parte "i titoli con dividendo considerati di elevata qualità dovrebbero continuare a svolgere un ruolo importante nei portafogli degli investitori, poiché l’inflazione, l’aumento dei tassi di interesse e le preoccupazioni per la crescita stanno mettendo sotto pressione i mercati azionari", commenta l'esperto che gestisce questa strategia con Rating FundsPeople 2022.
Il secondo tema è che un’ulteriore compressione dei multipli rimane un rischio, in particolare negli Stati Uniti. "L’approccio della strategia focalizzato sulle valutazioni ha protetto dalle contrazioni più forti delle valutazioni e dovrebbe continuare a offrire protezione", prosegue. In ultimo, la resilienza degli utili sarà importante. "Si tratta di un aspetto fondamentale per noi, che dovrebbe rivelarsi prezioso quando i timori di recessione aumenteranno e gli utili saranno messi a dura prova", dice Roberts.
Le sorprese per il 2023
Si guardi ora all'anno che sta per iniziare. "Il sentiment dei mercati sembra essere prevalentemente ribassista in vista del nuovo anno, con molte previsioni su quella che sarebbe una delle recessioni più attese di tutti i tempi. Le indagini condotte tra i nostri gestori di fondi rivelano inoltre un posizionamento fortemente consensuale di sovrappeso sul dollaro USA e di sottopeso sulle azioni europee, il che riflette l’impatto della guerra in Ucraina e della crisi energetica in Europa", spiega.
Secondo il gestore dunque, qualsiasi elemento che metta in discussione questa visione del consensus sarebbe quindi una sorpresa per il mercato, che quest’anno ha visto il gap di valutazione tra i titoli europei e quelli statunitensi raggiungere livelli estremi. Qualsiasi miglioramento del sentiment sarebbe invece positivo per i titoli europei. "Le nostre partecipazioni nella regione sono prevalentemente multinazionali di elevata qualità che operano in settori che richiedono un minor impiego di energia e presentano una buona resilienza degli utili. In molti casi, queste aziende generano la maggior parte dei loro ricavi all’estero e pertanto i loro utili in valuta locale sono favoriti dalla debolezza dell’euro", sottolinea.
Concentrandosi invece sulle potenziali cattive notizie per il 2023, potrebbe esserci la consapevolezza che la crescita ciclica di alcune aziende è stata erroneamente interpretata come strutturale. "Ad esempio, alcune società tecnologiche statunitensi si sono dimostrate resilienti nella recessione di “confinamento in casa” del 2020, ma potrebbero mostrare una maggiore ciclicità in una recessione più convenzionale", prosegue Roberts.
Posizionamento della strategia
In relazione a questa panoramica, Roberts sostiene che in Fidelity sono in grado di scovare una serie di opportunità valutate in modo interessante in diversi settori e regioni, in società con la prevedibilità e la visibilità dei flussi di cassa che ricerchiamo. Come ad esempio nel settore finanziario, "dove ci concentriamo su società difensive di qualità elevata. Le nostre compagnie assicurative ramo danni presentano ottime posizioni patrimoniali, dovrebbero beneficiare dei tassi più elevati e presentano una bassa correlazione con il ciclo economico: i contratti assicurativi sono acquisti non discrezionali che dovrebbero rivelarsi resilienti in un contesto di recessione", sottolinea. Analogamente, le prospettive per le borse valori presenti nei portafogli della società rimangono solide nonostante il contesto macroeconomico. "Si tratta di oligopoli con bassi rischi di bilancio che beneficiano sia dell’aumento dei tassi d’interesse che dei livelli più elevati di volatilità del mercato che probabilmente caratterizzeranno il prossimo anno".
Un altro rischio che vale la pena continuare a monitorare è quello legato all'intervento dei governi. "Quest’anno abbiamo assistito a questa tendenza in merito ai mercati dell’energia e potremmo vedere altri settori sotto i riflettori, in particolare con i consumatori sotto pressione. Sarà fondamentale considerare questo rischio nelle valutazioni", dice il gestore.
Inoltre, l'esperto sottolinea che i portafogli hanno fornito una certa protezione in un mercato ribassista. "Un importante fattore trainante della performance relativa è stato l’approccio focalizzato sulle valutazioni della strategia, che ci ha protetti dalla più grave contrazione delle valutazioni osservata tra i segmenti del mercato a maggiore crescita e con valutazioni più elevate. Anche la resilienza degli utili dimostrata dalle nostre partecipazioni ha favorito la performance relativa di quest’anno, mentre crescevano i timori di recessione", prosegue.
In conclusione, nel corso del prossimo anno Roberts sostiene che l'approccio non verrà modificato. "Continueremo a investire in società di elevata qualità, con situazione patrimoniale solida e valutazioni interessanti, e che ci garantiscono un elevato livello di fiducia nel persistere dei flussi di cassa nel corso del ciclo, in grado di sostenere un dividendo interessante e in crescita". E ancora, "resisteremo alla tentazione di diventare più ribassisti quando i prezzi degli asset scenderanno e resteremo invece attenti alle opportunità offerte dai titoli ciclici di elevata qualità, qualora dovessero essere ulteriormente disertati", chiosa