Il chief investment strategist presenta l’outlook per il 2024 che si prevede con maggiore volatilità. Usa e Europa in rallentamento. Politiche monetarie meno espansive di quanto prevedono i mercati. Sovrappeso su AI e sugli MBS statunitensi.
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Un 2024 con maggiore volatilità macro e di mercato, in cui un approccio più attivo ai portafogli farà la differenza. Questo il messaggio lanciato agli investitori da BlackRock in vista dei prossimi mesi, per un contesto che si prevede di non facile navigazione. L’economia globale sta attraversando la coda della fase di aggiustamento del post pandemia, a cui si sommano gli impatti di mega-forze di lungo periodo come la demografia, la riconfigurazione delle catene di fornitura globali, la digitalizzazione e la transizione energetica. Questi fattori interconnessi hanno via via definito dal 2021 in poi un ambiente inedito, di tassi e inflazione più alti, con un cambio netto rispetto al decennio successivo alla grande crisi finanziaria. “L’attuale robustezza dell’economia Usa è solo apparente. La crescita nel 2023 si è dimostrata resiliente, ma l’occupazione pur essendo tornata ai livelli pre-2019 rimane al di sotto del trend”, analizza Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist BlackRock Italia, che ha incontrato la stampa a Milano. L’inflazione è in discesa trainata dal calo del costo dei beni, ma anche la crescita è in rallentamento, mentre le banche centrali non eserciteranno più come in passato il sostegno a mercati ed economia tramite politiche ultra espansive e tassi bassi. “Il trade off tra crescita e inflazione è peggiorato. Tassi reali postivi sono necessari per mantenere l’inflazione in linea con i target delle banche centrali. Questo anche per gli effetti strutturali di mega trend come l’invecchiamento della popolazione, il nearshoring e la decarbonizzazione che sono per loro natura inflattivi”; osserva l’esperto. “Non si tornerà più al mondo post 2008 di tassi di interesse reali negativi”, afferma.
Obbligazionario
Sebbene dalla seconda parte del 2024 sono previsti i primi tagli dei tassi, che continueranno a scendere anche nel 2025, questi rimarranno in territorio positivo. Ma nonostante ciò, la scelta del gestore non è di un sovrappeso sulla duration che resta neutrale. “Questo non significa che le politiche monetarie rimarranno restrittive, ma che la remunerazione per assumersi il rischio di duration non è attraente, per effetto di alcune dinamiche più ostili nella domanda-offerta di bond e per la volatilità prevista”, dice Rovelli. Il cuscinetto di rendimento dell’obbligazionario in tutte le sue componenti resta comunque positivo, giustificando un proseguimento del tema del ritorno ai bond anche nel 2024. Difficile infatti secondo l’esperto osservare performance negative nel reddito fisso il prossimo anno. Entrando più nello specifico, negli Usa la casa di gestione vede una migliore compensazione del rischio negli MBS rispetto al credito. Più positiva, invece, la view sul credito europeo che gode di valutazioni più attraenti.
Azionario
La casa di gestione è neutrale sull’azionario, nonostante la previsione di politiche monetarie più espansive il prossimo anno, “Comunque meno espansive di quanto il mercato si attende”, precisa Rovelli. Secondo lo strategist l’economia Usa rallenterà, mentre la crescita nel resto del mondo non peggiorerà ulteriormente, ma non registrerà nemmeno un rimbalzo. “I margini di profitto delle aziende stanno scendendo al di sotto dei dati storici in Usa. In Europa rimangono elevati perché i prezzi sono cresciuti più dei salari. Ma nel Vecchio Continente nel 2024 i salari cresceranno più dei prezzi, creando dei problemi per i margini”, osserva l’esperto. Da qui ne deriva una posizione di sottopeso sia sull’azionario Usa sia su quello Europeo. L’interesse si focalizza quindi su settori e temi specifici come quello della tecnologia e in particolare sulle aziende legate al trend dell’intelligenza artificiale. Positiva la view sul Giappone, che rimarrà anche nel 2024 uno dei mercati più promettenti. In Europa il settore finanziario è quello con maggior potenziale.
Ma ciò che farà la differenza nel 2024 sarà adottare un approccio più attivo ai portafogli. Questo per contrastare la volatilità che non verrà più mitigata dalle politiche a sostegno dei mercati delle banche centrali come nel decennio successivo alla crisi del 2008. “Il bisogno di essere attivi sui mercati è più alto che in passato. L’attivismo e il dinamismo nelle scelte di asset allocation sarà un fattore sempre più determinante”, conclude Rovelli.