Rudelli (Unicredit): "Sugli EM selezioniamo sia fondi prudenti, sia prodotti in grado di catturare l'upside di mercato"

Roberta Rudelli
Roberta Rudelli (FundsPeople)

Cautela. È la parola d’ordine per chi investe sui mercati emergenti, a maggior ragione in un contesto di innalzamento dei tassi, elevata inflazione e rischi geopolitici. Tutti elementi che determinano una volatilità troppo elevata.

I mercati emergenti si configurano, dunque, come “un universo molto variegato, non tutte le aree geografiche sono uguali, non tutti i Paesi sono uguali, per cui è importantissimo sia il team di gestione sia il team di ricerca che lo supporta”, sottolinea Roberta Rudelli, head of fund selection di Unicredit intervistata nella serie di pillole "In 3 minuti", a margine dell’evento  FundsPeople On Stage “Mercati emergenti: sfide e nuovi scenari” che si è tenuto il 9 novembre scorso presso il Teatro Gerolamo di Milano.

“Ci piacciono i team molto 'variegati' – afferma Rudelli – con persone che hanno provenienze diverse perché, in questi Paesi, è importante capire non solo le dinamiche economiche e finanziarie ma anche quelle sociali e geopolitiche”. Mentre sul fronte selezione si va sia in direzione di fondi "prudenti", sia verso prodotti "in grado di catturare tutto l'upside del mercato, perché chi investe in mercati emergenti tendenzialmente cerca la performance". Senza escludere tuttavia "i clienti che magari richiedono un'allocazione più stabile all'interno del portafoglio, con un po' di performance ma senza 'brutte sorprese'".