Scenario avverso per i mercati, ma per le materie prime potrebbe aprirsi una nuova era

Automotive
Immagine concessa, Julian Hochgesang (Unsplash)

Scenario macro avverso. Le politiche monetarie restrittive delle banche centrali determinate a contrastare l’inflazione anche a costo di provocare una recessione pesano sul sentiment degli investitori. Per ora la speranza è che tutto questo porti a un soft landing, con una crescita soltanto più bassa dopo la stretta sui tassi. Ma il timore è che la cura sia in un certo senso peggiore del male, e che il sacrificio in termini di domanda per arginare le fiammate sui prezzi affossi gravemente le attività economiche. Molto è ancora da verificare, e i prossimi mesi saranno decisivi per capire che direzione stanno prendendo le cose.

Questo ambiente complesso è stato però favorevole per le materie prime, che sono stata tra le protagoniste dell’anno in corso. Questo perché storicamente rappresentano una copertura dall’aumento dei prezzi e perché inoltre sono al centro di alcuni trend di lungo corso legati al futuro dell’economia. E proprio le commodity e il loro potenziale di investimento sono stati al centro di un incontro realizzato in Italia da WisdomTree. Il gestore globale di ETF e ETP è presente sul mercato europeo con un’ampia gamma di strategie sulle materie prime e di strategie tematiche, in cui le commodity giocano un ruolo centrale.

Una nuova era delle commodity

Secondo Piergiacomo Braganti, director Research di WisdomTree Europe, siamo in presenza di una nuova era per le commodity. Sono tre i fattori di lungo termine che determinano un outlook positivo per l’asset class. Sono un hedging dall’inflazione che, nonostante il rialzo dei tassi in atto, potrebbe assestarsi a livelli più elevati; i piani infrastrutturali dei governi per rilanciare le economie dovrebbero sostenere la loro domanda e infine sono critiche per la transizione energetica (si pensi all’importanza di rame, alluminio, nichel, cobalto e litio in tecnologie chiave per auto elettriche, batterie evolute, pannelli solari, etc.).

E in più, ad oggi, il loro mercato è contraddistinto da una scarsità dell’offerta. “Le scorte di molte materie prime sono significativamente al di sotto della media storica e il numero di materie prime in backwardation - dove i prezzi spot sono più alti di quelli a termine - sono ai massimi storici”, analizza Bragnanti. “Entrambi fattori che segnalano una dinamica di domanda e offerta molto rigida”, dice. “A giudicare dal posizionamento speculativo netto e dai prezzi tecnici, il pessimismo si è diffuso in molti mercati delle materie prime”, dice. Tuttavia nonostante i timori di recessione, questo pessimismo secondo l’esperto appare ingiustificato se si considerano i fondamentali: “potremmo assistere a un rally di ricopertura delle posizioni short in diverse materie prime, man mano che queste ultime si sbloccheranno”, afferma. “Inoltre, le materie prime sono un’asset class ciclica e in un contesto di elevata inflazione le commodity possono essere utilizzate come coperta del portafoglio”, aggiunge.

Sentiment degli investitori

Il tema delle commodity non è passato inosservato agli investitori italiani. Secondo l’annuale ricerca paneuropea condotta nei mesi di luglio e agosto 2022 da WisdomTree e rivolta alle scelte di investimento degli investitori professionali sull’allocazione delle commodity all’interno dei propri portafogli, il 40% ha dichiarato di non aver intenzione di cambiare la propria ampia esposizione alle commodity nel 2023. Il 22% intende, invece, aumentare l’allocazione sulle materie prime agricole mentre il 19% intende aumentare la propria posizione sull’oro.

Guardare al futuro con i fondi tematici

In linea con il sentiment generale di riduzione del rischio a cui stiamo assistendo in tutti i mercati globali, i flussi verso le strategie d'investimento tematiche hanno subito un rallentamento. Tuttavia, alcune nicchie del mondo tematico continuano a catturare l’interesse degli investitori. Tra questi il tema delle blockchain e quello delle innovazioni che stanno trasformando l’industria automobilistica - guida autonoma, connettività, mobilità condivisa ed elettrificazione. “L’industria automobilistica e della mobilità si sta spostando da un ecosistema tradizionale a un ecosistema multimodale esteso che sfrutta le nuove tecnologie e tenta di decarbonizzare i servizi di trasporto”, ha spiegato Christopher Gannatti, global head of Research della casa di gestione. “Tale evoluzione rappresenterà una forza trainante di ulteriori investimenti e, in ultima analisi, di trasformazione del settore”, conclude.  Secondo l’analisi di WisdomTree l’ecosistema dell’automotive prospererà grazie a quattro megatrend chiave. Il primo è la connettività, grazie all’adozione di tecnologie avanzate che porterà nuove funzionalità di comunicazione tra guidatori e veicoli. Secondo la guida autonoma, con dei vantaggi sul fronte della sicurezza, efficienza dei consumi, riduzione dei costi e nuove soluzioni per il trasporto di merci e persone. Il terzo trend è quello della mobilità condivisa che non solo riduce l'onere finanziario per individui e urbanisti, ma aiuta l'ambiente riducendo le emissioni. Infine l’elettrificazione: i veicoli elettrici a batteria potrebbero rappresentare il 53% delle vendite di veicoli passeggeri nel mondo entro il 2034, rispetto al 6% del 2021, e il 73% entro il 2040.