L'analisi di Charles Somers e Scott MacLennan, co-gestori del fondo Schroder ISF Global Sustainable
Growth, Schroders, con rating FundsPeople+ 2024.
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Agire in modo sostenibile, nell'interesse di tutti gli stakeholder, è un fattore importante per generare rendimenti duraturi nel lungo periodo. Su questa convinzione si muovono le analisi e il lavoro di Charles Somers e Scott MacLennan, co-gestori dello Schroder ISF Global Sustainable Growth con rating FundsPeople+ 2024. Si tratta di un fondo azionario globale a “capitale paziente” e ad alta convinzione, fondato sull’idea che la creazione di valore a lungo termine sia determinata dalle relazioni di un'azienda con i suoi stakeholder. L'universo d'investimento è composto da circa 100 titoli, selezionati attraverso il Sustainability Quotient (SQ). Il portafoglio del fondo, invece, è composto da circa 30-50 titoli.
"Il rapporto di un'azienda con l'ambiente, i suoi dipendenti, i fornitori, le autorità di regolamentazione e i clienti svolge un ruolo fondamentale nel determinare la durata a lungo termine della sua attività. Ciononostante, il mercato continua a concentrarsi in larga misura sulle metriche finanziarie tradizionali, ignorando costantemente questi fattori di sostenibilità, il che può portare a sottovalutare il valore fondamentale e il potenziale di crescita a lungo termine di un'azienda", dicono di due.
Sostenibilità al centro
Investire in modo sostenibile riguarda anche il modo in cui si investe nelle aziende, tanto quanto quali società si sceglie di acquistare. "In quanto azionisti di lungo termine, ci consideriamo investitori attivi delle aziende su cui puntiamo. L'engagement è quindi al centro della strategia; crediamo di poter apportare cambiamenti positivi alle pratiche aziendali e di poter migliorare i rendimenti per gli azionisti e i risultati sul fronte sociale", spiegano entrambi.
I due gestori spiegano che una valutazione dettagliata della sostenibilità è incorporata nel loro processo di ricerca attraverso il loro framework proprietario SQ. "Si tratta di una valutazione qualitativa approfondita e lungimirante della sostenibilità a lungo termine del modello aziendale e delle prospettive di crescita di una società, sulla base delle sue relazioni con gli stakeholder. Questo ci aiuta a individuare le aziende "buone" che sono anche buoni investimenti", dicono.
Come ribadito da Somers e MacLennan, la gestione del fondo vede anche una vera e propria collaborazione tra i team Global & International Equity e Sustainability di Schroders, facendo leva sulla solida ricerca interna, basata sui fondamentali, e sulle competenze di Schroders in materia di sostenibilità e stewardship. "Ci basiamo sul lavoro portato avanti dal team dedicato alla sostenibilità di Schroders, che conduce una ricerca tematica top-down in aree quali il cambiamento climatico, l'uso della plastica e la cybersicurezza, e che integra la ricerca bottom-up condotta dal team", proseguono.
Nel 2023 la performance è stata positiva, segnando un +22,4%, rispetto al +22,2% del benchmark - l'indice MSCI All Country World. "Ciò è dovuto al fatto che i mercati azionari globali hanno registrato guadagni nel quarto trimestre grazie all'ottimismo sul fatto che i tassi d'interesse potrebbero aver raggiunto il loro picco, a causa dell'allentamento delle pressioni inflazionistiche", spiegano.
Guardando avanti, i due gestori continuano ad avere alcune preoccupazioni legate all'aumento dell'inflazione, ai problemi delle catene di approvvigionamento a livello globale, agli elevati prezzi dell'energia e all'evoluzione del contesto normativo in alcuni Paesi. Inoltre, le prospettive restano contrastanti, con una stretta fiscale e monetaria che potrebbe frenare la ripresa in corso. "Rimaniamo orientati verso la qualità e ci concentriamo sulla selezione dei titoli. Siamo consapevoli del rischio di inflazione e di tasso d'interesse nel portafoglio e gestiamo le nostre posizioni di conseguenza".
Update
A detta dei due, nel quarto trimestre del 2023 la selezione dei titoli è stata positiva, in particolare nei settori industriali e dell’information technology. "Anche la nostra decisione di non allocare alcuna risorsa sul settore energetico ha contribuito a generare valore. Al contrario, le allocazioni sui settori dei beni di consumo, dei servizi di comunicazione e dei materiali hanno subito una flessione nel trimestre. Anche la mancata allocazione sul settore immobiliare ha pesato sui rendimenti", commentano.
A livello geografico, le posizioni in Nord America, Giappone, Europa continentale e mercati emergenti hanno contribuito alla performance nell’ultimo trimestre del 2023, mentre le allocazioni su Regno Unito e area Pacifico ex-Japan hanno subito una flessione. "Per quanto riguarda i cambiamenti di posizionamento sui singoli titoli, nel quarto trimestre abbiamo aperto nuove posizioni in Intel e SAP, mentre abbiamo venduto le posizioni in Dexcom e Nestlé", concludono.