Il CFA Institute Research and Policy Centre ha pubblicato un report che fornisce linee guida, esempi e casi di studio per supportare i professionisti che devono affrontare quotidianamente le complessità della classificazione dei fondi ESG.
Il CFA Institute Research and Policy Centre ha recentemente pubblicato un rapporto sull'attuale sistema di classificazione ESG. Secondo l'organizzazione, è evidente la necessità di un approccio più rigoroso alla classificazione dei fondi ESG, al fine di garantire il rispetto delle esigenze del mercato.
Ma come dovrebbe essere un buon sistema di classificazione? Chris Fidler, responsabile del Global Industry Standards del CFA Institute, sostiene che “il vero banco di prova di un sistema di rating è se diversi valutatori valutano lo stesso insieme di fondi allo stesso modo. Se lo fanno in modo coerente, il sistema è valido. Se valutatori diversi assegnano lo stesso fondo a gruppi diversi, è necessaria una revisione”.
Il documento sottolinea proprio la necessità di rivedere i quadri normativi del settore negli Stati Uniti, nell'Unione Europea e nel Regno Unito. Secondo il documento, questi quadri sono difficili da attuare a causa della mancanza di definizioni precise e dell'assenza di una struttura chiara e logica per raggruppare i fondi in gruppi specifici. Tali lacune ostacolano la capacità di distinguere adeguatamente tra i fondi che utilizzano le informazioni ESG per le decisioni in materia di rischio e rendimento e quelli che adottano posizioni specifiche al riguardo. “C'è molto disaccordo su come definire e identificare categoricamente i fondi ESG”, ammette Chris Fidler, ‘e quando nella regolamentazione vengono utilizzati termini ambigui per creare regole speciali per alcuni tipi di fondi, ciò può creare molta incertezza nel mercato’, aggiunge.
Cosa viene proposto?
- Uso delle informazioni ESG per migliorare i rendimenti corretti per il rischio: l'esistenza di uno o più processi che tengano conto delle informazioni ESG per migliorare i rendimenti corretti per il rischio;
- Controllo dell'esposizione a questioni ESG sistemiche: esistenza di una o più politiche che monitorino l'esposizione degli investitori del fondo e il loro contributo a specifiche questioni ESG sistemiche;
- Dichiarazione d'intenti e piano d'azione ESG: l'esistenza di una dichiarazione d'intenti esplicita, insieme a un piano d'azione, per contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali o sociali, e un processo di misurazione dei progressi.
Il rapporto fornisce diverse linee guida, esempi e casi di studio per supportare i professionisti che devono affrontare quotidianamente le complessità della classificazione dei fondi ESG e può essere consultato integralmente qui.