Secondo Valentina Madama, mandatory & discretionary portfolio manager di Symphonia SGR, l’attività di selezione presenta varie sfide, “alcune strutturali e legate ai trend dell’industria, altre più legate all’attuale contesto macro”. Nel primo caso, “l’incorporazione dei parametri ESG nella selezione rappresenta un incremento importante in termini di analisi necessarie, che diventa più gravoso quando si esce dal mondo delle big cap e si effettuano ricerche su strumenti che investono in società small e mid cap, dove il livello di copertura ESG è inferiore”. Un altro trend strutturale dell’industria rilevato “è l’aumento di interesse da parte degli investitori verso i private market, che richiedono expertise specifiche nella selezione”. Con riferimento all’attualità, e allo specifico contesto italiano, Madama indica la difficoltà nel “proporre alternative complementari ai titoli di Stato attraenti per gli investitori.
In tal senso l’attività di selezione deve ricercare strumenti obbligazionari che, oltre al confronto con peer omogenei, possano offrire un profilo di rischio/rendimento interessante anche rispetto ai bond statali”. Più nel dettaglio del mercato azionario, “la predominanza nell’ultimo anno delle megacap tecnologiche e del fattore momentum – afferma – ha reso più difficile diversificare i portafogli in modo efficiente attraverso l’introduzione di altri settori e temi d’investimento, che pur presentando sconti valutativi e potenziale inespresso, non hanno tenuto il passo con i flussi sulle megacap”. Un contesto, questo, “sfidante per i gestori attivi e per la selezione di strategie azionarie attive”.
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