Sempre meno gestori di fondi ritengono che l'economia globale entrerà in recessione nel 2023

Sostenibilità
Pawel Czerwinski, immagine concessa (Unsplash)

La percezione delle aspettative dei gestori di fondi comincia a cambiare. Ciò emerge chiaramente dai risultati dell’ultimo Fund Manager Survey di BofA. L’indagine rivela che la metà dei gestori ritiene che l'economia globale entrerà in recessione quest'anno, la percentuale più bassa da luglio e in calo rispetto al 68% del mese scorso e al picco del 77% di novembre.

Secondo i dati di gennaio, il 75% prevede una recessione in Europa, in calo rispetto all'80% del mese scorso e al 95% di ottobre. L'ottimismo nei confronti della Cina è aumentato ulteriormente, dopo il forte aumento del sentiment del mese scorso: il 72% dei professionisti si aspetta un'economia cinese più forte quest'anno (rispetto al 59% del mese scorso) e il 45% ritiene che il gigante asiatico contribuirà alla riaccelerazione della crescita globale.

Il 50% degli investitori ritiene che la distruzione della domanda sarà il prossimo grande tema macro, ma la percentuale è in calo rispetto al 76% di novembre, mentre il 20% vede un rimbalzo della Cina come tema dominante, rispetto allo 0% di novembre.

Prospettive ancora negative per l'Europa e gli Stati Uniti

Meno del 5% degli intervistati ritiene che la crescita possa migliorare in Europa o negli Stati Uniti e il 70% vede un ulteriore rallentamento a causa della stretta monetaria (in leggero calo rispetto al mese scorso). Il 3% dei fund manager ritiene che la politica monetaria globale sia troppo restrittiva, il primo dato positivo in oltre 10 anni. Solo il 5% degli intervistati ritiene che il ciclo macro abbia già toccato il fondo, mentre il 36% si aspetta un minimo nel secondo trimestre.

D'altra parte, l'83% dei gestori di fondi prevede che l'inflazione si attenuerà nei prossimi 12 mesi, un dato ancora vicino al record del 90% del mese scorso. Detto questo, il 34% afferma che l'inflazione elevata è il principale rischio di coda per i mercati. Segue il rischio di una profonda recessione globale (20%).

Le banche sono tornate nel radar a fronte del momentum del value

Il 34% dei gestori di fondi prevede un ulteriore calo dei titoli ciclici rispetto a quelli difensivi (in lieve calo rispetto al 36% del mese scorso), mentre il 27% ritiene che i ciclici possano salire ulteriormente (in lieve aumento rispetto al 24% del sondaggio precedente). Il 39% ritiene che la mancanza di un'esposizione ciclica sufficiente in caso di rally prolungato sia il rischio maggiore per il portafoglio, rispetto al 18% del mese scorso.

La percentuale di professionisti che ritiene che i titoli di alta qualità supereranno quelli di bassa qualità nel corso del prossimo anno è scesa dal 74% del mese scorso al 59% attuale, mentre la percentuale di chi ritiene che il value supererà il growth è aumentata dal 18% al 41%. Le assicurazioni rimangono il settore più sovrappesato, seguite dalle banche, che hanno registrato un forte aumento del posizionamento degli investitori e che i gestori considerano il settore più sottovalutato.