Sostenibilità, tecnologia e Cina: ecco i temi su cui puntano gli ETF per la seconda metà dell’anno

Foto Unsplash
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La direzione che le classi di attivo prenderanno nella seconda metà del 2022 dipenderà in larga parte dalle decisioni delle banche centrali e dalla portata del restringimento delle politiche monetarie che attueranno. Ma anche dalla possibilità che gli Stati Uniti entrino in recessione, a seconda dell’andamento dell’inflazione. Nelle ultime settimane i dati relativi all’aumento dei prezzi al consumo nel paese hanno provocato un'impennata dei rendimenti obbligazionari e la svendita degli attivi di rischio, nel comparto azionario ma anche nelle criptovalute.

Come preparare i portafogli ai mesi di volatilità e incertezza che ci attendono? Ne abbiamo parlato con i protagonisti dell’industria della gestione passiva.

Andrea Semino
Andrea Semino

“Dopo una lunga stagione di protagonismo delle banche centrali, raccomandiamo un riassetto del portafoglio obbligazionario dove una progressiva riduzione del credito e dei titoli inflation linked, ormai alla fine della loro corsa, potrebbe fare spazio a strumenti governativi core”, chiarisce Andrea Semino, Product specialist ETFs/Index Funds di Credit Suisse Asset Management. “Questa asset class viene efficientemente replicata da strumenti indicizzati, sia fondi che ETF, che permettono all’investitore di concentrare la propria analisi sull’opportunità della chiamata sui bond senza dover gestire i flussi cedolari periodici”. Attenzione a Stati Uniti e Cina: “Raccomandiamo anche l’incremento degli investimenti azionari sul mercato americano e cinese. Questi due paesi, fisicamente lontani dal teatro di scontro in Ucraina, potrebbero essere infatti protagonisti di un rimbalzo nella seconda parte dell’anno”. In questo campo specialmente, gli strumenti indicizzati possono rapidamente coprire l’esposizione tattica a queste geografie, comprando sulle debolezze di mercato, spiega Semino. Prosegue: “Soprattutto nel caso dell’azionario statunitense (sia large che small cap), le statistiche indicano una relativa difficoltà per i gestori attivi nel battere il loro benchmark. I dati Morningstar dimostrano come la probabilità a priori di superare un indice ben diversificato sia del 1/3 a un anno e scenda sotto il 3% a 10 anni”.

Sabrina Principi
Sabrina Principi

Sul pericolo recessione USA prende la parola Sabrina Principi, head of Business Development ETF & Index Solutions – South Europe di BNP Paribas ETF: “Non ci aspettiamo una recessione, anche se siamo certamente consapevoli del rischio. Definirlo un atterraggio morbido potrebbe essere troppo ottimistico, si tratterà infatti piuttosto di un difficile aggiustamento per i mercati. Dato l'attuale elevato livello di incertezza, temiamo che ci possa essere un ulteriore ribasso nel prossimo futuro". Sul fronte Europa, prosegue Principi: "Siamo preoccupati delle prospettive per le azioni europee, dove vediamo il rischio di revisioni negative degli utili a causa dell'aumento dei tassi di interesse e del rallentamento della crescita”.

Più opportunità, invece, in Giappone, dove la crescita degli utili è più forte rispetto ad altri mercati principali e la politica monetaria resta ancora accomodante. Sabrina Principi: “Qui le previsioni sono per un aumento degli utili del 14% quest'anno rispetto al 9% negli Stati Uniti e solo al 4% in Europa. La maggiore crescita degli utili è accompagnata da valutazioni interessanti. Il Giappone sembra trattare a valutazioni buone, ma ciò che riteniamo interessante è la combinazione di bassi rapporti prezzo-utile con una robusta crescita degli utili”.

Salvatore Catalano
Salvatore Catalano

Focus sull’azionario difensivo per Salvatore Catalano, director Sales per l’Italia di VanEck: “Se la modalità di Risk-Off dovesse rimanere invariata, ci sarà ulteriore concentrazione sui titoli di alta qualità o con elevati dividendi. In particolar modo i secondi, si sono mostrati capaci nel 2022 di assorbire parte dei forti cali in altri settori dell’azionario, anche se va ricordato che la performance passata non è garanzie di risultati futuri”. Per chi volesse puntare sull’alto dividendo, la raccomandazione di Catalano è quella di analizzare attentamente l’indice sottostante.

La transizione energetica rimane poi un tema principale anche per il resto del 2022. Prosegue Catalano: “A questo tema colleghiamo da un lato il settore dell’idrogeno e dall’altro quelle delle terre rare e quello minerario globale. Quest’ultimo copre una doppia funzione in portafoglio: da un lato continua ad offrire una protezione all’inflazione e dall’altra si offre come esposizione alla transizione energetica sul lungo termine, in quanto le società estrattive avranno un ruolo decisivo nel fornire le materie principali per lo sviluppo future energie green”.

Franco Rossetti
Franco Rossetti

“La trasformazione sostenibile è un trend strutturale che ha il potenziale di investire per intero i modelli di business attuali esistenti e di nuova natura”, conferma  Franco Rossetti, head of ETF, Italy di Invesco. Non vanno però persi di vista i temi tech. Prosegue Rossetti:La penetrazione di internet è aumentata in modo significativo nelle diverse aree del globo, soprattutto grazie ad un'infrastruttura in rapido miglioramento e a costi sempre più ridotti e la pandemia ha accelerato questo trend. Riteniamo che molti comportamenti online siano destinati a restare e continueranno a permanere nella nostra vita quotidiana”. L’attività di ricerca e sviluppo di molte società sii stanno avvicinando a quella che sembra essere l’infrastruttura internet 2.0. Ancora Rossetti: “Sempre più servizi tenderanno a passare dall’analogico o “di persona” al digitale. Tecnologia e digitalizzazione diventano così trend in continua evoluzione da mantenere monitorati con estrema attenzione nelle nostre scelte d’investimento”. Lo conferma, in chiusura, Salvatore Catalano: “Temi lungimiranti come il metaverso, rimangono interessanti ma saranno più esposti all’attuale sentiment di mercato. Una situazione macro più favorevole potrebbe riportare l’attenzione verso i titoli e i temi growth che hanno raggiunto delle valutazioni interessanti, anche se non possiamo stabilire con certezza che non ci saranno ulteriori cali.  Pensiamo a settori come quelli del gaming, dei semiconduttori o gli Asset Digitali”.