Stagflazione e incertezza, ETF per una rotazione più rapida

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Anche se le performance da record dei mercati del 2021 lasciano pensare che la fase più acuta della crisi legata alla pandemia possa ormai essere lasciata alle spalle, rischi inflazionistici e prospettive di tapering mettono nuovamente in discussione lo scenario per il prossimo anno. Nella prima tavola rotonda di Insights ETF abbiamo chiesto ai protagonisti dell’industria della gestione passiva se gli outlook per gli ultimi mesi dell’anno siano meno incerti di quelli dello scorso anno. E in che modo l’industria ETF, la cui crescita sembra inarrestabile, risponde.

“Negli ultimi 12 mesi le performance degli investitori sui mercati finanziari sono state sorprendenti”, sottolinea in apertura della tavola rotonda organizzata da FundsPeople Ilaria Pisani, head of ETF, Indexing & Smart Beta Asset Management & Institutional Clients di Amundi SGR. “Prendendo ad esempio un tradizionale portafoglio bilanciato 60-40 in dollari, il rendimento è stato di circa il 18% su base annua”. Nei mesi a venire lo scenario già complicato a causa delle conseguenze economiche dell’emergenza legata alla pandemia da Covid-19 verrà ad aggravarsi a causa dell'impennata dei prezzi delle materie prime. Prosegue Pisani: “La ripresa dell'economia mondiale negli ultimi mesi ha registrato un'impennata della domanda di beni, che l'offerta non è riuscita a compensare. In questo contesto gli occhi sono puntati sulle banche centrali, intrappolate tra la dinamica di diffusione del virus che spinge per un allentamento della politica monetaria e il dilemma sull'inflazione che spinge invece per un potenziale tapering".

Paure inflazionistiche

Secondo i dati Eurostat infatti a settembre l'inflazione in Europa cresce dello 0,5% su base mensile e del 3,4% su base annua. “Definire una politica monetaria in questo scenario è veramente molto difficile”, sottolinea la head of Etf Asset Management & Institutional Clients di Amundi SGR, “perchè inizia a profilarsi uno scenario stagflattivo. In questo contesto, conoscendo alcuni rischi legati alle valutazioni e alle potenziali pressioni sui margini, riteniamo che non sia ancora arrivato il momento di un derisking strutturale dei portafogli, perchè non vediamo riduzioni degli utili aziendali. Rimaniamo favorevoli all'equity, in particolare a quello europeo”.

Dall’inizio dell’anno la preferenza di titoli value su growth ha caratterizzato l'industria salvo rallentare nella fase estiva a causa della diffusione delle diverse varianti del virus. Conclude Pisani di Amundi: “Noi riteniamo che sia un trend ancora valido, specie per l'Europa, perchè di fatto il differenziale storico tra titoli value e growth qui è ancora molto ampio. Inoltre i titoli Value tendono a performare meglio dei Growth in un contesto inflazionistico. In questo trend cerchiamo di sostenere soprattutto le società che hanno profili di qualità alta con margini meno sensibili alle oscillazioni di prezzo delle materie prime, e una connotazione Esg. L'integrazione di pratiche ESG può infatti contribuire a migliorare non solo la sostenibilità ma anche, potenzialmente, i rendimenti corretti per il rischio.

Etf per la rotazione

Valutazioni particolarmente elevate e potenziali rischi inflattivi non rendono lo scenario particolarmente attrattivo per gli investitori, che devono adattarsi rapidamente alle oscillazioni. Lo anticipa Pisani e lo conferma Giancarlo Sandrin, country head, Wholesale & Retail di Legal & General Investment Management, l’Etf può essere lo strumento ideale per allocazioni molto veloci di portafoglio. Spiega Sandrin: “Notiamo che nonostante il rischio di crisi, in questo campo i gestori preferiscono la componente equity al fixed income, perché quest’ultima subisce invece tutti i fenomeni legati all'inflazione e al potenziale rialzo dei tassi che ne consegue”. Quali sono allora le tendenze in arrivo? Sandrin porta l’attenzione ai tematici che sottolinea, insieme alla sostenibilità, continuano a riscuotere grande interesse: “La green economy è al centro dei piani economici che l’Europa e gli Stati Uniti hanno in previsione di implementare con il Next Generation EU da una parte e l’amministrazione di Joe Biden dall’altra”. Queste misure faranno della rivoluzione verde una spinta non solo climatica ma anche economica favorendo gli investimenti. Prosegue il country head di L&GIM: “E’ sicuramente un’asset class da moritorare, specie con i costi delle commodities e dell'energy in aumento”.

Chiude la tavola rotonda Andrea Favero, head of Asset Managers di BlackRock: “Noi siamo ancorati a tre macro temi: il New Nominal, cioè una maggiore tolleranza all'inflazione da parte delle banche centrali, il ruolo della Cina all'interno dei portafogli e il “journey to net zero”, elementi che permangono a livello di outlook. iShares vede nell'Etf uno strumento “granulare ed efficiente adatto a navigare questi scenari”, come confermato dai numeri. “Sono stati raccolti da inizio anno 950miliardi di dollari contro i 760 circa dell'anno scorso, che già rappresentavano un record. Si conferma una preferenza per l’azionario, con oltre il 70% dei flussi, a fronte di poco più del 50% dell'anno scorso. Preferenze per esposizioni broad come l'MSCI World, S&P 500, MSCI Usa anche nelle loro versioni Esg. Come iShares”, prosegue Favero, “oltre alla continua crescita nell’uso di strumenti sostenibili, riscontriamo un ritorno significativo dell'utilizzo di ETF fattoriali da parte degli investitori”.