Stile di investimento value, il momento è propizio

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“L’investimento value supera ogni emozione e reazione al mercato, permettendo di sfruttare le opportunità di un calo dei prezzi”. Questa è la filosofia di Andrew Lyddon, portfolio manager di Schroders che, in occasione dell’International Media Conference 2018 dell'asset manager inglese tenutasi a Londra, ha illustrato i benefici di questo tipo di strategia.

Lyddon spiega le motivazioni che oggi dovrebbero indurre un investitore a scegliere una strategia con stile value. “Possiamo individuare principalmente tre motivi per scegliere oggi uno stile value. In primo luogo, il value investing funziona sempre nel lungo periodo. Se si paragonano le performance degli indici con stile value con quelle growth, si nota che la prima strategia ha sempre vinto nel corso del tempo, ad eccezione del periodo che va dal 2009 ad oggi, in cui la strategia ha segnato rendimenti nettamente inferiori, soprattutto in Europa. Tuttavia, negli ultimi anni si è cominciato a vedere una mean reversion verso i valori intrinsechi, grazie alla quale si potranno cogliere opportunità nel breve-lungo periodo. Infine, oggi circa il 90% delle masse gestite è allocato in strategie growth, pertanto un investimento value contribuirebbe a diversificare il portafoglio, perché in tal caso si acquistano titoli diversi da quelli su cui si focalizzano gli altri”.

Il fondo Schroder ISF European Value

Lyddon è il gestore del fondo con rating Consistente Funds People Schroder ISF European Value. Il portfolio manager ci ha illustrato nel dettaglio la strategia di investimento. “Ci focalizziamo sulla ricerca di società che si sono significativamente sottovalutate rispetto al loro potenziale valore di lungo termine. La selezione dei titoli avviene secondo un approccio bottom-up, non considerando le tendenze macroeconomiche. La strategia ha un approccio contrarian distinto, con un'enfasi e un orizzonte di investimento a lungo termine, tipicamente di cinque anni. Ha quindi una maggiore volatilità rispetto agli indici di mercato, sebbene riteniamo che ciò sia più che compensato dal potenziale di sovraperformance di lungo periodo”.

Perché un investitore dovrebbe adottare una strategia value in Europa in questo momento? “Fin dal principio i mercati azionari hanno empiricamente dimostrato che il prezzo che si paga è il più grande fattore determinante del rendimento che si riceve. Con le attuali valutazioni di mercato, per gli investitori è diventato ancora più difficile determinare il cosiddetto margine di sicurezza, cioè la differenza tra il prezzo di mercato e il suo reale valore, che rappresenta una sorta di cuscinetto di protezione contro i rischi di downside. Il raggiungimento di un adeguato equilibrio tra rischio e rendimento è il fulcro di un investimento di successo a lungo termine, ci sono infatti meno probabilità di essere distratti dalle esuberanze di breve termine”, commenta Lyddon.

“L’approccio bottom-up è la base del nostro processo di investimento, pertanto l'esposizione aggregata a determinati settori è semplicemente funzione delle valutazioni che osserviamo sul mercato. Il fondo ha attualmente una maggiore esposizione a finanziari ed energia. Gli stock bancari in genere sono stati meno costosi all'inizio del 2009 e alla fine del 2011, e le nuove attività li stanno aiutando a creare capitale in eccesso. Nel lungo termine riteniamo che il continuo miglioramento delle loro attività core garantirà significativi aumenti dei prezzi delle azioni. Per quanto riguarda il settore energetico, abbiamo aziende come Romgaz, Lukoil ed Eni. Quest'ultima, ad esempio, beneficia di una generazione di cassa sana dovuta a prezzi più favorevoli. Anche le valutazioni del bilancio sono positive, in quanto l'azienda ha venduto alcune delle sue attività nel tentativo di ridurre il suo livello di indebitamento. Riteniamo che questi elementi forniscano un margine sufficiente per compensare il livello associato di rischio di possedere l'azienda”, conclude il gestore.