Sudafrica, inversione di rotta in vista

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Negli attuali contesti di mercato, gli emergenti sono considerati da diversi operatori una regione tutt’ora attraente rispetto alle economie avanzate. In questo scenario persistono però dei rischi. Uno di questi è quello idiosincratico: quest’anno si terranno elezioni in più di 10 Paesi emergenti, inclusi Brasile, Messico e Sudafrica, che, secondo gli esperti del settore, potrebbero alimentare l’incremento della volatilità e prospettare rallentamenti sul fronte della crescita, a seconda degli esiti. Anche la politica statunitense potrebbe tuttavia presentare alcune minacce, come i cambiamenti nelle politiche USA che porterebbero a dei rischi sia per la crescita, sia sul fronte geopolitico.

Ed è il Sudafrica il Paese su cui si focalizza Oliver Bell, gestore del fondo T. Rowe Price Frontier Markets Equity (rating Consistente Funds People 2018). A detta del manager, il Paese si trova infatti in un punto di stallo dal punto di vista economico e politico. “Con le recenti dimissioni di Jacob Zuma dalla carica di presidente, il Paese probabilmente vedrà un’inversione di tendenza nei prossimi anni sotto la guida di Cyril Ramaphosa, che ha sostituito Zuma alla presidenza. La spinta contro la corruzione è di vitale importanza per ristabilire la fiducia in un Paese in cui essa è mancata negli ultimi anni, quando i titoli dei giornali parlavano di presunta corruzione con implicazioni per il presidente Jacob Zuma e una fitta rete di contatti attorno a lui. Le dimissioni di Zuma forniscono un’indicazione della serietà con cui il Paese sta lottando contro di essa”, spiega Bell.

Con Ramaphosa, un ex leader sindacale e in seguito uomo d’affari di successo e facoltoso alla guida del Paese, gli esperti di T. Rowe Price si aspettano quindi di vedere un cambiamento e un ritorno alla solidità istituzionale “che il Sudafrica ha sempre avuto”.

Catalizzatori positivi

Secondo il gestore, i mercati e la valuta hanno registrato un andamento positivo dall’elezione alla presidenza dell’ANC di Ramaphosa a dicembre, ma nel recente viaggio nel Paese da parte del team, per gli esperti è stato chiaro che permaneva un certo scetticismo a livello locale e nessuno era posizionato per un proseguimento della fase favorevole. “I potenziali catalizzatori positivi includono una riorganizzazione del governo che porti ad avere un team di ministri competenti insieme al discorso di Ramaphosa sullo stato della nazione (16 febbraio 2018), in cui ha reso note le sue posizioni. A breve ci sarà anche la pubblicazione della legge di bilancio, con cui il governo deve dimostrare il proprio impegno verso il consolidamento fiscale. Ciò potrebbe ritardare il downgrade del rating assegnato da Moody's e portare a tagli dei tassi di interesse da parte della Banca centrale, fortemente indipendente, rafforzando il ciclo virtuoso", spiega il fund manager.

A detta dell’esperto, questi sviluppi politici sono avvenuti nel momento più basso del ciclo economico del Sudafrica. Di conseguenza, oltre ai catalizzatori positivi già descritti, secondo la casa di gestione, anche i dati macroeconomici potrebbero sorprendere i mercati nei prossimi trimestri, “grazie soprattutto a una domanda repressa e sottostimata e al ritorno della fiducia, che sarà rafforzata dalle probabili riforme strutturali del nuovo governo”.

“La strategia di T. Rowe Price sull’azionario Africa e Middle East ha investito su azioni domestiche sudafricane nel corso dello scorso anno anticipando questi eventi e al momento sta sovrappesando questo segmento del mercato”, conclude Bell.