Il Country Head Italia presenta la view di mercato e le opportunità più interessanti in vista dei prossimi mesi. L’allentamento delle politiche monetarie favorisce le small cap. Nel reddito fisso diversificare nel credito.
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Nonostante le incertezze di un panorama macroeconomico in rapida evoluzione, Tommaso Tassi è fiducioso sulle prospettive dei mercati: la view dell’esperto è positiva sia per l’azionario, che dovrebbe continuare la sua corsa anche il prossimo anno, sia per l’obbligazionario, per i rendimenti interessanti offerti dall’asset class. “Come conseguenza del cambio di traiettoria delle banche centrali che hanno avviato il ciclo di taglio dei tassi, i mercati stanno attraversando una fase di forte cambiamento. Tuttavia, malgrado possibili episodi di volatilità, ci aspettiamo un 2025 positivo per gli investitori. Il rally azionario dovrebbe proseguire guidato dai listini americani. E per il ritorno dei rendimenti, i bond continueranno a giocare un ruolo importante nella diversificazione dei portafogli”, dice il Country Head Italia di Columbia Threadneedle Investments intervistato da FundsPeople.
Sullo sfondo rimane però un quadro segnato dall’instabilità geopolitica, che trova conferma nell’aumento inarrestabile del prezzo del più tradizionale dei beni rifugio: l’oro. Il metallo giallo è stato infatti tra i campioni del 2024 e il suo prezzo continua a raggiungere massimi storici. Ma al di là degli shock che possono provenire dall’escalation dei conflitti in Medio Oriente e Ucraina, o da un riaccendersi delle tensioni tra Cina e Stati Uniti, soprattutto ora che Trump è tornato presidente, secondo Tassi saranno i fondamentali a pilotare le scelte di investimento. La previsione è di un atterraggio morbido: “Le banche centrali hanno agito in modo corretto e sono riuscite a normalizzare l’inflazione senza penalizzare la crescita”, dice. Anche se, precisa, l’Europa è più in difficoltà degli Stati Uniti: “La crescita negli USA continua a dimostrarsi resiliente, mentre l’Eurozona sconta una debolezza più marcata. Questo concede più margine di manovra alla Fed, che ha meno fretta di abbassare i tassi”, aggiunge.
Il rischio: aumenta la dispersione
Ma indipendentemente da quale sarà la velocità della riduzione, i tassi sono destinati a scendere. E questo dovrebbe sostenere l'andamento positivo dei mercati. Con un discrimine: il rischio guardando avanti, dopo un rally così prolungato, è rappresentato dalla volatilità e da un accentuarsi della dispersione tra le performance. “Il gap tra vincitori e vinti aumenterà. Motivo per cui nella costruzione dei portafogli il nostro focus è sulle aziende di qualità e sulla selettività”, dice il professionista. In modo analogo l’attenzione per la selezione dei titoli sarà fondamentale anche sul versante dei bond, “per le differenti fasi dei cicli monetari in cui si trovano le banche centrali mondiali”, precisa l’esperto.
Le opportunità
Per navigare tale contesto di mercato, Tassi invita dunque ad esporsi alle aziende di qualità globali, intense come le società con utili in crescita, bassi livelli di indebitamento e solidi vantaggi competitivi. E inoltre, su due nicchie dal grande potenziale: le small cap e il Giappone. Le prime vengono da un periodo di sottoperformance, perché vulnerabili ai periodi di tassi alti come quello appena conclusosi. Ma nel ciclo di allentamento attuale sono pronte a recuperare terreno. Inoltre, scambiano a valutazioni più accessibili rispetto ai titoli più affollati delle aziende a grande capitalizzazione. Motivi per cui, secondo l’esperto, siamo in presenza di un buon punto di ingresso per questo segmento, che risulta attraente soprattutto nella parte delle small cap statunitensi. Secondo l’analisi di Columbia, infatti, come conseguenza della vittoria di Trump, le small cap americane potrebbero avere un andamento positivo, almeno nell'immediato, dato che sono percepite come le beneficiarie di politiche più protezionistiche, perché più orientate verso il mercato interno e meno influenzate dalla retorica tariffaria.
Il Giappone ha ripreso slancio dopo la correzione di agosto. Il ritorno dell’inflazione e la riforma della corporate governance delle aziende sono dei fattori che avranno il potere di sostenere i titoli locali sul lungo termine: “Il Giappone rappresenta un modo per beneficiare della crescita dell’Asia senza esporsi alla Cina in un momento di grande incertezza per il Dragone”, dice Tassi. Valore anche nella parte obbligazionaria del mercato, in particolare nel credito corporate investment grade e high yield. “Nell’HY puntiamo sulle scadenze brevi, perché riteniamo che mantenere una bassa duration sia oggi una strategia particolarmente premiante”, afferma. A livello di industria, l’obbligazionario si inserisce nel trend di crescita del risparmio amministrato, spesso a discapito di quello gestito. Un fenomeno che in Italia si è concretizzato con il boom delle sottoscrizioni di Btp degli ultimi anni. Secondo il professionista di Columbia, questa tendenza avrebbe raggiunto il picco: “Nel momento in cui i tassi scenderanno sotto determinati livelli, questa finestra di opportunità per la sottoscrizione di singole emissioni in ottica buy and hold andrà esaurendosi. In quel momento, tornerà ancor più rilevante la capacità di creare valore che solo le strategie gestite sanno offrire”, spiega.
Obiettivo Italia
Il mercato italiano rimane centrale per la casa di gestione americana che è presente sul nostro territorio da 17 anni, rivolgendosi sia al mercato retail, tramite le principali reti di distribuzione, sia agli investitori istituzionali. Il team locale è composto da 10 persone, di cui cinque figure commerciali. Un ulteriore consolidamento dei servizi rivolti agli investitori è avvenuto recentemente, con l’ingresso nel team del nuovo Sales Director Mirko Bujenovic. “In un contesto in cui le esigenze dei clienti sono in continua evoluzione, la nostra attenzione è più che mai rivolta ai nostri fattori distintivi: la qualità e la specializzazione dei servizi e l’ampia gamma di soluzioni di investimento a gestione attiva offerte”, afferma Tassi. “Il nostro obiettivo è presidiare i segmenti di clientela in cui siamo maggiormente presenti e ampliare quelli con maggior potenziale. Ad esempio nell’ultimo anno abbiamo raggiunto ottimi traguardi di crescita nel business degli istituzionali”, conclude il professionista.