“Tecniche di individuazione del risk premium per la ricerca dei rendimenti”

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Massimo Pittoni, head of Investments, Product Development & Actuarial di Intesa Sanpaolo Life

La selezione fondi all’interno di Intesa Sanpaolo Life (ISP Life) viene coordinata dalla capogruppo Intesa Sanpaolo Vita (ISP Vita). “Intesa Sanpaolo Vita opera autonomamente nel processo di selezione fondi, tramite la sua  ‘selection policy’, mentre le altre due compagnie, Intesa Sanpaolo Life e Fideuram Vita, usano attualmente i rispettivi gestori delegati, anche come consulenti nella definizione delle buy list. Inoltre ISP Vita agisce anche come coordinatore a livello di divisione e si riunisce semestralmente ed esamina le liste delle tre compagnie, per vedere se ci sono incongruenze (soprattutto riguardo la 'negative selection')”, spiega Massimo Pittoni, head of Investments, Product Development & Actuarial di Intesa Sanpaolo Life.

Inoltre sia ISP Life e ISP Vita, prevedono all’interno delle unità operative investimenti un’attività di monitoraggio e controllo dei fondi presenti nelle buy list e nei peer group, oltre al presidio delle comunicazioni di AFB e dei gestori delegati circa potenziali criticità (di performance o operative). La differenza fra le due compagnie è che il processo si perfeziona in un caso, con il formale ingaggio dell’advisor/gestore delegato, mentre nell’altro caso questo passaggio formale non è necessario.

Il processo di selezione

Per quanto riguarda il processo di selezione, esso avviene all’interno del cosiddetto ‘universo investibile’, che effettua una prima scrematura con solo fondi UCITS, quotati sulla piattaforma Allfunds Bank, con classi istituzionali ad accumulazione e con limiti sugli ammontari minimi delle strategie e del fondo. “ Si avvale di strumenti quantitativi (di performance e di efficienza) tramite un grande database continuamente aggiornato e di strumenti qualitativi, caratterizzati dal confronto con le case di gestione e con i team, per capirne le filosofie gestionali e la storia. Il confronto qualitativo è decisamente il più importante e serve ad individuare la coerenza della filosofia di investimento e la sua robustezza. Definito un peer group di confronto, si estraggono i ‘best in class’ che popolano le buy list dei vari prodotti, unit linked o multiramo. Semestralmente poi avviene una revisione dell’elenco, che comporta sostituzione di fondi con altri più performanti/efficienti, ma il monitoraggio è continuo per le azioni di salvaguardia (in casi estremi ed urgenti)”, aggiunge Pittoni.

L’opinione del fund selector

“I rendimenti vengono ricercati sia affinando le tecniche gestionali, sempre più con tecniche di individuazione di risk premia, che nella ricerca di nuove asset class, nuovi settori merceologici, o geografici. Tutto questo si è tradotto in una grande opportunità, ma al contempo anche nella necessità di individuazione e controllo dei rischi sottostanti”, commenta il fund selector.

Il 2018 non ha regalato particolari soddisfazioni ai gestori attivi, soprattutto per i fondi flessibili, a prescindere dallo stile di investimento, questo è dovuto anche ai costi non particolarmente contenuti. “C’è la necessità di circoscriverli, soprattutto in presenza di orizzonti temporali lunghi. Questo ci ha portato a definire i nuovi motori finanziari bilanciati: caratterizzati da gestione attiva (con TEV elevati) di strumenti passivi (ETF, Index, LTE Funds). Riteniamo, infatti, che la gestione attiva permetta di affrontare tatticamente incertezza e picchi di volatilità. All’interno dei fondi esterni preferiamo una buona selezione di Index Fund agli ETF, per via della loro minor complessità operativa. All’interno dei fondi interni, abbiamo un uso intenso anche di ETF e LTE (Limited traking Error) Funds”, aggiunge l’esperto.

Cosa pensa dei fondi tematici? “Sono una grande opportunità, sempre che siano legati a fattori tendenziali e non solo ‘di moda’. Parlo ad esempio dei temi ESG, che sono molto sentiti dalla divisione Insurance e che sono stati fatti oggetto anche di interventi da parte di EIOPA. Saper cogliere la differenza fra un trend e una moda non è semplice e richiede una long term view. Per questo, nel processo di selection, è importante il confronto qualitativo con le case di gestione”, conclude.