Tecnologia e mercati: i cicli che guideranno il futuro

Identificare i cicli che plasmeranno i mercati del futuro richiede uno sguardo attento su tendenze chiave come digitalizzazione, sostenibilità, demografia e geopolitica. Questi fattori, seppur eterogenei, stanno ridefinendo settori e modelli di business, creando opportunità e sfide per gli investitori. “Individuare i cicli economici e tecnologici del futuro è un compito complesso, ma dal mio punto di vista è possibile identificare quattro tendenze principali che influenzeranno i mercati”, segnala Federico Mondonico Portfolio Manager & Sustainable Investment Specialist, BCC Risparmio&Previdenza. “La prima - spiega - riguarda la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale, che stanno trasformando settori in modo trasversale, aumentando la produttività, ma creando anche sfide come la disoccupazione tecnologica. La seconda è la sostenibilità, che richiede grandi investimenti per sostenere la transizione energetica, mettendo sotto pressione le industrie tradizionali meno adattabili. Un altro tema cruciale è l’invecchiamento demografico, che modifica i bisogni della popolazione aumentando la domanda di servizi sanitari e creando tensioni sui sistemi previdenziali. Infine, la geopolitica, con conflitti e instabilità sul fronte commerciale, genera volatilità sui mercati e sulle materie prime. Adottiamo un approccio combinato: top-down per mantenere la rotta strategica di lungo termine e bottom-up per valutare la qualità delle aziende. Andiamo alla ricerca di società solide, con capacità di generare utili e modelli di business in grado di garantire l’equilibrio finanziario. Internamente utilizziamo un rating sostenibile proprietario che aiuta a discriminare all’interno dei diversi settori le aziende con un più elevato profilo qualitativo e ridotto rischio ESG”.

L’intelligenza artificiale e la transizione energetica sono tra i principali fattori destinati a ridefinire il panorama economico. Mentre l’automazione migliora l’efficienza e riduce i costi, emergono interrogativi sulla disoccupazione tecnologica. “Credo che l’intelligenza artificiale e l’automazione rappresentino tendenze destinate a ridefinire profondamente il panorama economico. Questi strumenti non solo riducono i costi di produzione e migliorano l’efficienza, ma pongono anche interrogativi sulla disoccupazione tecnologica, che richiede un’attenta valutazione”, conferma Enrico Piga, Fund Analyst di Fideuram AM SGR. “Un altro tema chiave – aggiunge - è la transizione energetica: riteniamo che la riduzione della dipendenza dalle fonti tradizionali e l’efficienza energetica guideranno gli investimenti futuri. Infrastrutture, smart grid e fonti come l’idrogeno verde offriranno opportunità di crescita, pur con cicli di interesse variabili nel tempo. Nel selezionare i gestori, cerchiamo approcci diversi e complementari, privilegiando chi analizza i driver di crescita con una visione concreta e innovativa. Non ci affidiamo solo a modelli quantitativi, ma valorizziamo l’intuito e l’esperienza per cogliere opportunità fuori dal consenso di mercato. L’integrazione di dati sempre più dettagliati ed efficienti ci permette di affinare le strategie di selezione, mantenendo un equilibrio tra approcci bottom-up e top-down per garantire flessibilità e coerenza nel lungo termine”.

Massimo Gionso propone una visione alternativa rispetto al concetto tradizionale di ciclo economico, preferendo l’analisi di micro e macro trend per cogliere opportunità in contesti frammentati. “Non credo più nel concetto tradizionale di ciclo economico, uniforme e ‘scolastico’; preferisco parlare di micro e macro trend che si possono sviluppare in un ciclo, perché anche all’interno di un singolo settore possono emergere dinamiche diverse”, afferma Massimo Gionso, Partner e fund selector di Nextam Partners SGR secondo cui “Europa e Stati Uniti, ad esempio, stanno seguendo percorsi economici divergenti, con l’Europa più in difficoltà e gli Stati Uniti su una traiettoria di crescita più solida. In un contesto così frammentato, individuare un trend in essere a prescindere dalla fase di un ciclo diventa cruciale per anticipare i cambiamenti e cogliere opportunità”. Gionso ricorda che “quando seleziono un investimento, mi baso su parametri chiari e semplici: cerco aziende leader nel loro mercato di riferimento, capaci di generare cassa, senza eccessivo ricorso al debito e con una crescita costante e sostenibile. Ritengo fondamentale una vocazione internazionale, perché oggi non ci si può limitare ai confini nazionali ed i relativi rischi qualunque sia il business di riferimento. Inoltre, presto particolare attenzione ai cosiddetti turnaround: aumenti di capitale, cambiamenti nella gestione, nell’azionariato o nei modelli di business. Saper valutare questi cambiamenti può fare la differenza tra un investimento vincente e uno con maggiori criticità a prescindere dal trend del suo settore. Anche se lavoro principalmente su singole aziende applico lo stesso approccio analitico alla selezione di fondi, mantenendo sempre criteri concreti e giustificabili all’interno di un portafoglio ben strutturato”.

Anche Antonio Forte adotta un approccio pragmatico, evitando previsioni macroeconomiche per concentrarsi su aziende con alto potenziale di crescita e solidità finanziaria. “Non facciamo previsioni macroeconomiche né ci basiamo sui cicli di mercato per definire le nostre strategie”, commenta Antonio Forte, international sales director Italy, Liontrust . “Preferiamo concentrarci - prosegue - su ciò che possiamo controllare: selezionare le aziende con il maggiore potenziale di crescita e adattare costantemente i portafogli ai cambiamenti in corso. Credo che sia sempre il momento giusto per investire, purché lo si faccia con metodo e attenzione. Negli ultimi anni il nostro approccio ai titoli tecnologici è cambiato. In passato, i fondi erano spesso orientati verso aziende poco profittevoli, che privilegiavano la crescita rispetto ai flussi di cassa. Oggi selezioniamo solo società profittevoli, in grado di generare cassa e garantire solidità finanziaria, una scelta che si è dimostrata vincente. Abbiamo inoltre aumentato significativamente il turnover all’interno dei fondi, superando anche il 100% negli ultimi 12 mesi. Questo riflette la necessità di rimanere dinamici in un’epoca di trasformazioni rapide, identificando e posizionandoci sui potenziali vincitori del futuro. Per noi il vero obiettivo è anticipare i cambiamenti e individuare le aziende capaci di guidare l’innovazione nei prossimi anni”.