Terremoto nelle cripto. Il caso FTX impone una regolamentazione più stringente

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Pierre Borthiry. (Unsplash)

Terremoto nell'universo delle criptovalute. Uno dei maggiori crypto-exchange, FTX, è passato dall'essere il terzo operatore al mondo per volumi, con una valutazione di 32 miliardi di dollari, al rischio di insolvenza in meno di una settimana. "Non è il primo e, salvo una sterzata del settore verso una maggior trasparenza, non sarà l’ultimo. E il rischio è che le sue conseguenze possano farsi sentire anche sui mercati finanziari tradizionali" spiega Michele Mandelli, Managing partner di CheckSig.

La vicenda

La vicenda inizia "solo" lo scorso 2 novembre, quando si registrano le prime scosse. "Emergono dubbi sulla solvibilità del bilancio di Alameda Research, società di trading fondata da 30 enne Samuel Bankman-Fried, già fondatore di FTX. Il debito di Alameda, 8 miliardi di dollari erogati da FTX, sarebbe infatti in gran parte garantito da FTT, token emessi proprio da FTX" spiega Mandelli.

Il 6 novembre Changpeng Zhao, fondatore e ceo di Binance, annuncia pubblicamente di voler vendere oltre 500 milioni di dollari in FTT. "Il valore del token crolla e il panico inizia a serpeggiare tra i clienti di FTX, che cominciano a vendere le criptovalute detenute sulla piattaforma.  Per evitare di essere travolta da una ‘corsa allo sportello’, FTX blocca i prelievi, congelando de facto gli asset dei suoi clienti", prosegue.

L’8 novembre FTX si trova in piena crisi di liquidità, e Binance annuncia la possibilità di un accordo per tentarne il salvataggio. L’operazione però salta nella notte del 9 novembre. "Nel frattempo, a pagare sono i VC azionisti di FTX, e soprattutto i clienti – i cui risparmi sono ancora bloccati, se non evaporati. L’impatto sul mercato delle cripto è rilevante: Bitcoin brucia in pochi giorni oltre il 25% del suo valore, scendendo sotto i 17.000 dollari, nuovo minimo dal 2020. Non solo, la banca americana quotata Silvergate capital, che effettua prestiti con garanzia di asset digitali, ha subito un brusco calo a Wall Street"commenta Mandelli.

Una questione di fiducia

Chi aveva investito in criptovalute e i clienti FTX in quale situazione si trovano al momento? "I clienti FTX al momento non possono ancora prelevare i propri fondi e chi aveva acquistato Bitcoin o altre criptovalute ha visto crollare il valore del proprio investimento. Binance, da parte sua, sembra aver pensato a salvaguardare se stessa più che i propri clienti. Mossa che, in futuro, potrebbe non metterla in cattiva luce di fronte a potenziali acquirenti. Alla fine, in un mondo senza regolatori, i clienti sono arrivati all’ultimo posto" sottolinea Roberto Rossignoli, Portfolio manager Moneyfarm.

Nel breve termine questa vicenda potrebbe continuare a innescare volatilità sul mercato delle cripto. "Gli investitori stanno valutando l'entità del potenziale contagio, l’impatto che questo evento avrà sulla futura regolamentazione e le varie implicazioni del fallimento e dell'insolvenza di Alameda e FTX" spiega Erik Anderson, Digital Asset Research analyst di Global X. "A lungo termine, la nostra convinzione sul settore rimane invariata. In ultima analisi, è necessaria una regolamentazione responsabile per garantire il rispetto delle best practice e proteggere gli investitori, ma senza soffocare l'innovazione tecnologica che caratterizza questo settore", commenta l'esperto. 

Dunque, viene da chiedersi cosa potersi aspettare nel prossimo futuro. "Purtroppo questo episodio ha portato a un'ulteriore erosione della fiducia del mercato nelle criptovalute. Da qui in avanti aumenteranno le domande sui bilanci delle stablecoin e di altre controparti di prestito. Sospettiamo che questo renderà il mercato meno liquido e le condizioni di prestito meno favorevoli" precisa Torsten Dueing, head of ETC Platforms di HANetf.