Terza rivoluzione in Deutsche Bank, arriva un AD di casa

Christian-Sewing
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"Abbiamo bisogno di una nuova dinamica esecutiva nella leadership della nostra banca". Così Paul Achleitner, presidente del consiglio di sorveglianza di Deutsche Bank ha commentato la decisione del CdA di nominare Christian Sewing nuovo amministratore delegato con effetto immediato al posto dell'inglese John Cryan che “abbandonerà l’istituto alla fine di questo mese”, si legge sul sito ufficiale della banca. Prende il via una nuova era per il primo gruppo bancario tedesco che negli ultimi tre anni è stato nell'occhio del ciclone per conti in rosso, maxi risarcimenti e super multe negli USA e nel Regno Unito.

Quelle di Cryan non saranno però le uniche dimissioni visto che ad uscire di scena dopo l'assemblea annuale di maggio sarà anche Marcus Schenck, attuale co-responsabile del ramo banca d'investimento, lasciando ogni responsabilità a Garth Ritchie, nominato presidente nel management board assieme a Karl von Rohr.

Classe 1970, Sewing è entrato a far parte del Gruppo nel 1989 ed è membro del CdA da gennaio 2015. Nominato presidente a novembre del 2017, tra i suoi ultimi incarichi figura quello di co-direttore del ramo di banca commerciale, privata e wealth management, che continuerà ad essere guidata da Frank Strauß. Paul Achleitner, presidente del consiglio di sorveglianza, ha detto di lui che “nei suoi 25 anni in Deutsche ha dato prova di essere un leader forte e disciplinato e che sarà sicuramente in grado di guidare la banca in una nuova era”.

In una lettera ai suoi colleghi, Sewing ha ringraziato Cryan per il contributo e l'operato svolto in un periodo "estremamente difficile" per la banca e ha espresso consapevolezza per "la grande sfida che attende tutti, viste le alte aspettative che clienti, investitori, regolatori e politici ripongono in questo momento in Deutsche Bank". 

Tra gli obiettivi elencati dal nuovo CEO vi sono recuperare la fame di imprese del Gruppo, alzare il target dei ricavi in tutte le aree e non superare i 23 miliardi di costi rettificati nel 2018. "La priorità è sfruttare i nostri punti di forza e allocare i nostri investimenti di conseguenza. E allo stesso tempo cercheremo di liberare la capacità di crescita ritirandoci da quelle aree in cui non siamo sufficientemente redditizi", ha detto Sewing.