Il corso si propone di approfondire le conoscenze su investimenti non convenzionali e alternativi come quelli diretti e indiretti in asset digitali, investimenti in beni fisici come oro metalli preziosi, auto d’epoca, arte, collezionabili.
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Una nuova certificazione targata Efpa Italia e dedicata a strumenti finanziari non convenzionali.
Parallelamente a questo, TESEO, ente di ricerca e formazione specializzato nel settore finanziario, ha ideato e promosso un percorso formativo proprio su “Unconventional Investments Specialist – UIS”. Questo si propone l'obiettivo di approfondire le conoscenze in merito a investimenti definibili non convenzionali e alternativi, rappresentati in particolare da: investimenti diretti e indiretti in asset digitali (cripto, token, NFT); investimenti in beni fisici quali oro metalli preziosi, auto d’epoca, arte, collezionabili.
Il corso
I moduli previsti trattano in particolare:
- La finanza decentralizzata: definizione, perimetro, inquadramento normativo
- Gli strumenti della finanza decentralizzata
- Gli investimenti fisici alternativi
- Il mercato dell’arte
Come spiegato da Sonia Ceramicola, Co-Fondatore di TESEO, il corso, a partire da marzo 2025 vedrà la partecipazione di un team di docenza qualificato e specialistico del quale fanno parte Paolo Turati (Saa-School of Management dell’Università d Torino), Fabrizio Crespi (Università Cattolica di Milano e Università di Cagliari), Alberto Franco (Università di Torino).
Al termine del percorso e a seguito del superamento di uno specifico esame organizzato da EFPA – ITALIA, i partecipanti otterranno la qualifica di UIS - Unconventional Investments Specialist, la quale non richiede come prerequisito altre certificazioni EFPA, ma può essere utilizzata per il mantenimento annuale nel caso di qualifiche già acquisite.
Cosa sono gli investimenti "non convenzionali"
Come spiega Ciaramicola, gli “investimenti non convenzionali” si riferiscono a strategie di investimento che esulano dalle tradizionali asset class come azioni, obbligazioni e immobili. Questi investimenti possono includere una varietà di opportunità come: opere d’arte e collezionismo, criptovalute, materie prime.
"Alcuni qualificati specialisti di settore suggerivano come la migliore allocazione degli investimenti fosse quella di ripartire gli investimenti in tre categorie: un terzo in immobili e terreni, un terzo in attività finanziarie e un terzo in beni alternativi, come (ma non solo) le opere d'arte", dice la professionista.
Attualmente, tuttavia, si registra una maggiore concentrazione nei primi due ambiti, vale a dire immobili e attività finanziarie. "In Italia, si stima che ci siano circa 6.000 miliardi di euro in asset finanziari, ammontare che viene superato da quello complessivo degli immobili, inclusi case, fondi agricoli, terreni e immobili commerciali e industriali", prosegue.
La portata del fenomeno
Qualche dato aiuta a inquadrare il fenomeno. A livello globale, si stima che circa 3.000 miliardi di dollari siano investiti in opere d'arte, un settore che ha visto un notevole aumento di interesse, soprattutto tra gli High Net Worth Individuals (HNWI), ovvero gli individui con un alto patrimonio netto. Il mercato dell’arte è caratterizzato da un interscambio commerciale annuale di circa 70 miliardi di dollari, anche se l'Italia non rappresenta una porzione significativa di questo mercato (con un valore inferiore all'1%). Inoltre, come è noto, la capitalizzazione di Bitcoin e altre criptovalute ha attirato considerevoli flussi di investimento. "La sola capitalizzazione di Bitcoin (detenuto in Italia assieme ad altri “cryptoassets” da 3,6 milioni di persone per circa 2,2 miliardi di dollari) ha raggiunto i 1.500 miliardi di dollari, pari al PIL di Australia o Brasile", sottolinea Ciaramicola.
In sintesi, secondo l'esperta, il panorama attuale pur essendo ancora caratterizzato da una maggiore attenzione su immobili e attività finanziarie, registra una sempre crescente attenzione verso investimenti “non convenzionali” che, tuttavia, non devono essere trattati con leggerezza.
"Gli investimenti non convenzionali possono offrire opportunità interessanti per diversificare il portafoglio e ottenere rendimenti potenzialmente più elevati rispetto agli investimenti tradizionali. Tuttavia, questi tipi di investimenti comportano anche rischi più elevati e richiedono una conoscenza approfondita del mercato e delle strategie di investimento", conclude.