Topp (Nordea AM): "Il debito finanziario europeo può resistere alla tempesta in corso"

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Jacob Topp, portfolio manager, Nordea AM

Il Covid-19 sta mettendo a dura prova l’economia e il settore finanziario. Eppure rispetto alla crisi del 2008 le banche sono in una posizione di maggiore forza e non appaiono più nell’occhio del ciclone. Anzi, a detta di molti esperti, in questa crisi non sono il problema ma parte della soluzione. E questa nuova centralità del settore finanziario potrebbe riservare interessanti opportunità per gli investitori: “Riteniamo che il segmento possa resistere alla tempesta in corso, ma non senza volatilità e rischi idiosincratici che richiedono cautela nei mesi e negli anni a venire”, afferma Jacob Topp, portfolio manager della strategia European Financial Debt di Nordea AM, fondo che nel 2020 ha ottenuto il doppio rating ‘BC’, Blockbuster e Consistente di FundsPeople. “Il settore bancario europeo è entrato nella crisi di Covid-19 in buona forma con una forte liquidità e buoni livelli di capitale, ma con una redditività debole. In effetti, le banche sono da molti anni concentrate sul de-risking dei loro bilanci per seguire le sempre crescenti richieste normative dopo la grande crisi finanziaria del 2007-8. È preoccupante che la redditività delle banche sia così debole. Tuttavia, per ora è soprattutto un problema relativo all’equity”, evidenzia l'esperto. Se le difficoltà per i titoli finanziari si concentrano maggiormente sulla sponda dell’azionario, per quanto riguarda il debito, l’area in cui opera la strategia gestita da Topp, lo scenario appare diverso. Il settore finanziario è messo a dura prova dal basso livello dei tassi d'interesse, ma secondo il portfolio manager rimane un'arena complessa e ricca di opportunità per gli investitori che sono disposti ad accettare una volatilità un po' più alta rispetto al resto dei crediti aziendali. “Oggi più che mai è nell'interesse di tutte le parti (banche centrali, governi, società e autorità locali) mantenere le banche in attività senza intoppi, e anche le autorità di regolamentazione hanno compiuto chiari sforzi in questa direzione. Ci sono naturalmente banche deboli dal punto di vista del credito, ma anche qui alcuni degli strumenti che emettono possono essere opportunità di investimento interessanti, ad esempio se si collocano alla pari con parti delle giacenze o se offrono cedole/capitale di prestito di natura 'must pay', che non possono essere cancellati", afferma. Nel radar di Topp ci sono anche le compagnie di assicurazione, che “sono generalmente molto ben capitalizzate, redditizie e meno direttamente esposte al COVID-19 rispetto alle banche”, afferma. “Il prezzo del debito emesso dalle compagnie di assicurazione è volatile e spesso segue il prezzo della parte più rischiosa del debito bancario. Tuttavia Le compagnie di assicurazione in generale sono state poco colpite dalla pandemia, ma hanno reagito come se lo fossero”, dichiara.  

La composizione del portafoglio

In vista di un possibile aumento di volatilità nei prossimi mesi per il continuo crescere dei contagi e le numerose incertezze sulla ripresa economica che stenta a decollare, il portafoglio del fondo è posizionato su titoli subordinati bancari Tier 2, assicurativi e per il 50% su rating di qualità IG. “Nelle banche investiamo maggiormente in obbligazioni subordinate Tier 2, che privilegiamo in questa fase rispetto al debito finanziario più junior (AT1/CoCoCo), soprattutto all'interno del settore bancario dove vediamo il rischio concreto di cancellazione della cedola. Un buon 35% è investito in assicurazioni, con un numero di operatori che appaiono molto resilienti e nella maggior parte dei casi più redditizi della media delle banche europee. Dal punto di vista del rating, circa la metà del portafoglio si colloca nella zona investment grade, e la nostra esposizione ai titoli BBB è all'incirca pari alla nostra esposizione alle obbligazioni BB. Se consideriamo il rating degli emittenti (in contrapposizione al rating delle obbligazioni), circa il 70% del portafoglio è esposto a titoli investment grade”, spiega il gestore. L'allocazione per Paese non è vista come una decisione top-down ed è in larga misura il risultato di una selezione bottom-up di un singolo titolo: “Dal punto di vista dei Paesi, diversifichiamo il nostro portafoglio in diverse giurisdizioni, le maggiori esposizioni sono attualmente l'Italia, la Spagna, la Francia e la Svizzera”, evidenzia Topp.

Comportamento del fondo

Un anno così complesso come quello in corso si è rivelato un ottimo banco di prova per le strategie attive e Topp si dichiara nel complesso soddisfatto di come ha reagito il fondo da lui gestito. “L’European financial high yield index rappresenta il nostro target risk e marzo 2020 si è rivelato un live stress test piuttosto violento per il portafoglio. A marzo abbiamo leggermente sovraperformato l'indice, il che è per noi un'indicazione che il rischio del portafoglio è sotto controllo. Siamo anche riusciti a mantenere il portafoglio investito al meglio in ogni momento di quest'anno, anche nell'ondata peggiore del sell-off di marzo. Nel complesso siamo soddisfatti del portafoglio, sia dal punto di vista della performance che del rischio”, conclude.