Toschi (J.P. Morgan AM): "Tra inflazione e stimoli fiscali la crescita continua"

Maria Paola Toschi, Global Market Strategist, J.P. Morgan Asset Management
Maria Paola Toschi. Foto ceduta: J.P. Morgan AM

L'inflazione si surriscalda ma non è ancora in ebollizione e questo è un buon segnale per la crescita, almeno per il momento. Con questa immagine Maria Paola Toschi, global market strategist di J.P. Morgan Asset Management, apre il suo aggiornamento per le prospettive del mercato relativo al secondo semestre del 2021. "Non ci sono condizioni che ci facciano pensare che gli attuali livelli di inflazione non siano collegati alla crescita particolarmente vivace a cui stiamo assistendo e agli ingenti stimoli di politica fiscale e monetaria a livello globale che hanno consentito una forte ripartenza ma chiaramente anche avuto delle ripercussioni sull’aumento dell’inflazione. Tutto questo per altro lo stiamo riscontrando soprattutto negli Stati Uniti" spiega l'esperta.

CRESCITA FORTE E DIFFUSA

In Europa stiamo assistendo a un momento particolarmente positivo anche grazie al Recovery Fund che garantisce il potenziale per una forte ripartenza. I pilastri su cui si basa sono essenzialmente due, da una parte la transizione verde e dall'altra la digitalizzazione che potrebbero anche essere un'occasione per ridurre il gap ancora esistente tra i Paesi del Sud Europa (Italia e Spagna in testa) rispetto a quelli del Nord. I primi pagamenti dei fondi potrebbero già avvenire tra fine luglio e inizio agosto e questo secondo Toschi significa che ci saranno degli effettivi significativi e riscontrabili in termini di stimoli fiscali già alla fine dell'anno.

Continuando a parlare di politica fiscale è un fatto che quella attuale sia un unicum nella storia se confrontata alla politica adottata nel corso delle scorse crisi, quella finanziaria e quella del debito. "Oggi nonostante i livelli di debito ancora ai massimi storici, sta prevalendo un approccio espansivo, legato a politica fiscali ambiziose, abbandonando un approccio austero che nei precedenti momenti di difficoltà non ha poi avuto gli effetti sperati" prosegue la specialista di J.P. Morgan AM. Inoltre, in generale, le banche centrali rimangono pazienti nonostante il cambio di passo annunciato dai due istituti centrali Fed e Bce con un rialzo dei tassi alla fine del prossimo anno negli Stati Uniti e con un target all'inflazione simmetrico al 2% nell'eurozona.

PROSEGUE LA ROTAZIONE VERSO VALUE E CICLICI

La view della società rimanete particolarmente positiva per l’azionario anche grazie al grande potenziale di crescita degli utili societari. Ricordiamo infatti che proprio in questi giorni stanno iniziano le pubblicazioni delle trimestrali negli USA, certo in un contesto di aumento dell’inflazione e laddove anche il costo del lavoro ha mostrano alcune fasi di rialzo anche ricollegabili all'ingente mole di sussidi elargiti per tamponare gli effetti negativi della crisi e che hanno fermato la ricerca di occupazione. Secondo Toschi "rimane un moderato ottimismo sui mercati ma ben motivato con una visione positiva di lungo termine sul Growth in questa fase di aggiustamento delle distorsioni create dal lockdown". Tematiche come quella relativa alla digitalizzazione non hanno di certo cessato il proprio potere disruptive che proseguirà anche nel prossimo futuro.

Per quanto concerne l'obbligazionario secondo l'analisi della seconda parte dell'anno di J.P. Morgan AM sarà necessario trovare una buona combinazione di classe a reddito fisso, come ad esempio i titoli di Stato cinesi, che fanno parte del mercato onshore e che rappresentano il secondo più grande al mondo. I rendimenti si attestano sul 2-3% ma il fattore di positività risiede nella scarsa correlazione con l'obbligazionario o l'azionario a livello globale, poco presenti negli indici e nei portafogli. L'attenzione rimane inoltre alta sul tema legato alla diversificazione e alla flessibilità, anche per questo le commodity, nonostante la convinzione della società sia piuttosto "tiepida" rappresentano una buona seppur piccola alternativa.

CINA DELUDENTE MA RIMANE LA CONVIZIONE

La Cina continua a piacere ma non convince del tutto. Il primo semestre è stato infatti deludente rispetto alle aspettative e rispetto ai risultati riportati dalle economie sviluppate, attestatesi in doppia cifra. Secondo Anna Paola Toschi questo è avvenuto per tra fattori: in primo luogo la fase di normalizzazione della politica monetaria cinese è stata indotta dopo i risultati sorprendenti del credito nell'arco del 2020, cresciuto del 30%. Inoltre si sta diffondendo nel Paese una maggiore sensibilità sui temi legati alla regolamentazione è il caso ad esempi al settore tecnologico che negli ultimi mesi ha catalizzato l'attenzione del governo di Pechino. Infine se da una parte c'è stato un controllo che potremmo definire "autoritario" della diffusione della pandemia già dall'inizio dello scorso anno, dall'altro la vaccinazione sta proseguendo in maniera lenta e la popolazione si trova in una condizione di minor immunizzazione se comparata ad altre popolazioni. "Nonostante questi fattori J.P. Morgan AM rimane convinta che il Paese costituisca un’opportunità enorme nel prossimo decennio e che potrebbe addirittura compiere il sorpasso rispetto agli Stati Uniti" commenta l'esperta.

ESG: I FLUSSI CRESCONO IN MANIERA COSTANTE

In conclusione un accenno alle politiche sostenibili alle quali si faceva menzione prima relativamente ai programmi di stimolo e ripresa messi in campo dai governi. L'appuntamento in agenda da non dimenticare è quello con la COP26 del prossimo novembre a Glasgow. L'ambizioso obiettivo zero emissioni da qui al 2060 detterà anche le scelte nei portafogli degli investitori e la loro composizione. Il tema infatti tocca anche l'industria del risparmio gestito. Crescono in maniera costante i flussi verso strategie sostenibili, non fanno eccezione gli strumenti passivi ETF, anche grazie alla regolamentazione europea SFDR. "Le strategie ESG saranno sempre più importante e guideranno i mercati, portando le società di gestione del risparmio a costruire e proporre portafogli costituiti da titoli societari compliant con la regolamentazione europea. Chi non si adatterà potrebbe essere penalizzata sia in termini di ritorni che di attenzione da parte degli investitori" conclude Toschi.