Tre politiche nella nuova strategia di finanziamento sostenibile che riguardano l'industria dei fondi

ALBERI
Steven Kamenar, Unsplash

La regolamentazione degli investimenti sostenibili è ora realtà ma è solo un primo passo per l'industria. La Commissione europea ha recentemente pubblicato il suo nuovo rapporto sulla strategia della finanza sostenibile. Questo è un pacchetto di misure proposte per migliorare il flusso di capitale con l'obiettivo di finanziare la transizione verso un'economia sostenibile. Include anche un certo numero di politiche che l'EFAMA ritiene possano influenzare positivamente l'industria della gestione patrimoniale.

"Mentre l'UE ha stabilito molti elementi innovativi per la finanza sostenibile dal 2018, il reporting ESG da parte delle aziende è ancora insufficiente", dice Naïm Abou-Jaoudé, presidente di EFAMA. A suo parere, una mancanza di trasparenza sui rating ESG e una tassonomia UE incompleta inibiscono il pieno potenziale di questo tipo di mercato. La nuova strategia affronta queste lacune politiche e cerca di garantire che funzioni in armonia con gli strumenti politici già esistenti.

Tre politiche di finanziamento sostenibile

Per prima cosa migliorare l'affidabilità e la comparabilità dei rating ESG. I rating ESG spesso soffrono alcune distorsioni, correlazioni deboli, mancanza di trasparenza nella metodologia e potenziali conflitti di interesse, dice EFAMA. Si evidenzia quindi la necessità di un quadro normativo per i rating ESG. Questo migliorerebbe l'affidabilità e l'accuratezza, sulla base delle informazioni aziendali divulgate ai sensi della direttiva sulla rendicontazione della sostenibilità aziendale (CSRD) e disponibili sotto il Punto di Accesso unico europeo. Un tale quadro contribuirebbe a una comprensione comune della performance ESG delle aziende da parte degli utenti.

In secondo luogo assicurare un'integrazione coerente della prospettiva della "doppia materialità" (che considera l’impatto delle variabili ESG tanto sulle performance finanziarie quanto sulle attività di impresa in relazione all’ambiente e alla società). Gli standard obbligatori di reporting di sostenibilità dell'UE dovrebbero fornire all'azienda informazioni su tutti i parametri di sostenibilità inclusi nelle informazioni aziendali su tutte le metriche di sostenibilità incluse nei criteri di screening della tassonomia e gli indicatori di impatto avverso principali della SFDR. Questo è essenziale per i manager per prendere decisioni di investimento sostenibile informate e per rispettare correttamente i loro obblighi legali. Allo stesso tempo, l'EFAMA accoglie con favore l'ambizione di alto livello della Commissione di sviluppare standard di reporting ESG globali armonizzati.

Infine il capitolo sul completamento, l'estensione e l'operatività della tassonomia UE. Come base per la comparabilità nella finanza sostenibile, EFAMA sostiene le intenzioni della Commissione di completare la tassonomia riguardante il clima. Il rapporto propone criteri di screening per i restanti quattro obiettivi ambientali, adottando una tassonomia sociale e considerando di espandere la tassonomia alle attività economiche di transizione. "Si dovrebbe evitare qualsiasi altro ritardo in questo flusso di lavoro a causa dei suoi effetti dannosi sulla rappresentatività e l'accuratezza delle informazioni circa l'allineamento tassonomico da parte dell'azienda", conclude EFAMA. Accolgono l'annuncio della Commissione come parte della strategia per fornire strumenti di informazione tassonomica e servizi di consulenza alle imprese e soprattutto alle PMI.