Trump alla Casa Bianca, dietrofront per gli investimenti green

Come noto, Donald Trump ha sempre avuto una posizione critica nei confronti degli investimenti sostenibili e delle politiche ambientali che li accompagnano, come quelle basate sui criteri ESG. Durante la sua presidenza 2016-2020, ha spesso attaccato l'Agenda Verde, incluse iniziative come l'Accordo di Parigi sul cambiamento climatico, sostenendo che avrebbero danneggiato l'economia americana e messo a rischio posti di lavoro, in particolare nei settori tradizionali come il carbone e il petrolio.

Inoltre, il precedente governo Trump ha promosso politiche a favore dei combustibili fossili e ha cercato di ridurre le regolazioni ambientali, ritenendo che norme troppo severe potessero frenare la crescita economica. L'approccio di Trump agli investimenti sostenibili, in particolare quelli in ambito environmental, è quindi piuttosto scettico. Il presidente eletto, di certo, ha sempre privilegiato politiche che puntano a ridurre le normative ambientali e si è concentrato sugli utili a breve termine, senza dare molta importanza alla sostenibilità o alla responsabilità sociale.

Secondo Schroders, non c'è dubbio che sotto Trump gli Stati Uniti saranno esclusi dalla maggior parte degli sforzi globali per affrontare il cambiamento climatico. “È probabile che gli investimenti delle imprese nella catena del valore degli Stati Uniti intorno alle tecnologie chiave per il clima subiscano una battuta d'arresto, con l'attenzione rivolta al resto del mondo, dove la transizione energetica continuerà a prendere piede”, afferma Simon Webber, head of Global Equities della società.

Cambi di rotta

Alla luce di questo, Gamma Capital Markets ha deciso di ridurre l’esposizione su strategie come l’energia alternativa, in previsione di un possibile cambiamento di rotta riguardo agli incentivi fiscali legati all’Inflation Reduction Act (IRA). “In particolare, abbiamo tagliato posizioni su titoli come First Solar e altre aziende legate ai veicoli elettrici, anticipando un potenziale ridimensionamento degli incentivi fiscali in questo settore”, afferma Alessio Garzone, senior analyst della società.

Ignacio de la Torre, capo economista di Arcano Partners aggiunge un’altra questione: quella dell’IA. “Dobbiamo ragionare anche sul tema intelligenza artificiale – afferma l’esperto –: ogni volta che eseguiamo una query su un modello linguistico di tipo Chat GPT di grandi dimensioni, consumiamo circa l'equivalente di energia di una lampadina a LED accesa per tre minuti”. In un contesto in cui la maggior parte dei Paesi del mondo si è impegnata a ridurre le proprie emissioni di CO2 per affrontare il cambiamento climatico, “la questione che si pone è come immettere tutta questa energia aggiuntiva nella rete”.  La realtà è che dal 2015 la produzione di energia non fossile è aumentata del 44%, ma la produzione di energia fossile è aumentata del 12%, quindi la lotta al cambiamento climatico non sta andando nella giusta direzione.

Approccio all’investimento sostenibile nel mondo

In Europa come noto, l’attenzione verso gli investimenti sostenibili è maggiore. Giovanna Zacchi, responsabile ESG Strategy Bper Banca, sottolinea che “gli investimenti ESG continuano il loro percorso di consolidamento, grazie anche all'evoluzione della normativa di settore. Ad oggi rappresentano una quota molto rilevante delle masse gestite in Europa e sondaggi tra investitori istituzionali e retail dimostrano un chiaro e crescente interesse. Le sfide di oggi sono la trasparenza e la finanza di transizione, che comporterà la creazione e lo sviluppo di strumenti dedicati”.

Fondi con Rating FundsPeople

Interessante è dare uno sguardo invece alle performance degli investimenti sul tema. Nella tabella sotto riportata ci sono i fondi con rating FSP che investono nel settore dell’ecologia. Come si può vedere tutti i fondi segnalati mostrano performance positive a cinque anni, di cui la maggior parte a doppia cifra.

Fondi categoria Ecology con Rating FSP