Tutti i PIR del 2017

Era il dicembre dello scorso anno e tra le principali misure descritte nella Legge di bilancio 2017 il Ministero dell’economia e delle finanze (MEF) annunciava l’introduzione di una nuova forma d’investimento pensata per far convogliare il risparmio delle famiglie italiane nell’economia reale e incentivare gli investimenti a medio/lungo termine. Il vantaggio? Beneficiare dell’esenzione dalle imposte di successione e dei proventi derivanti da tali investimenti se manenuti almeno per cinque anni. Un’opportunità unica per le PMI italiane racchiusa in una piccola sigla: PIR, ovvero i Piani individuali di risparmio (qui ti spieghiamo come funzionano).

Che si trattasse di una novità di grande rilevanza per l’economia del Paese lo si è capito da subito, tant’è che il 9 gennaio 2017 già si annunciava il lancio del primo PIR firmato Anima SGR. Tuttavia, in pochi si sarebbero aspettati un’escalation così rapida da parte di questo fenomeno che in pochi mesi è approdato su Borsa italiana e ora si sta aprendo anche al real estate.

I numeri del successo

Stando all’ultima mappa trimestrale pubblicata da Assogestioni, i PIR hanno raccolto da inizio anno 7,5 miliardi di euro e il loro patrimonio si è attestato a circa 12,2 miliardi. Cifre che superano abbondatemente le stime originarie del MEF (in un primo momento si è parlato di una raccolta nei cinque anni di 16-18 miliardi circa, rivista poi a 50-70 miliardi) e che stanno anche iniciando a generare qualche timore rispetto a un possibile rischio bolla.

Tra nuovi lanci, classi PIR e prodotti PIR compliant (istituiti, cioè, prima dell’emanazione della disciplina e successivamente modificati) sono 41 le società che ad oggi permettono di investire nell’economia reale del Paese con un’offerta che comprende una settantina di soluzioni, tra fondi, ETF, gestioni patrimoniali e polizze assicurative. Funds People li ha riassunti in questa tabella:

Tabella: elaborazione propria