L'ultima tendenza dell'estate: la PIR mania

Lanciati nel mercato italiano ad inizio anno e sbarcati anche in Borsa qualche mese piu tardi, i PIR continuano a suscitare grande interesse, sia da parte degli investitori sia da parte delle società di gestione. Teoricamente, i PIR richiamano il concetto di politica economica del risparmio dei mini bond, lanciati con il decreto sviluppo del 2012, indirizzando il risparmio privato al settore delle imprese attraverso il canale del gestito. "Rispetto ai mini bond, il cui sviluppo ha risentito di alcuni elementi di debolezza specifici, il canale dei PIR è stato sollecitato da agevolazioni di natura fiscale (non si devono pagare le imposte su capital gain e rendimenti e sono esenti dall'imposta di successione), visto che partono fin da subito da un universo investibile molto più ampio, tant’è che, da qualche mese, nelle mid e small cap italiane, le valutazioni sono salite a livelli in alcuni casi elevati, anticipando l’arrivo di flussi reali", spiegavano i manager riuniti da FundsPeople in una recente round table.

Ad aprire le danze fu Anima SGR che agli inizi di gennaio debuttava con il suo Crescita Italia ma molti ne hanno seguito i passi trasmorfando i PIR in un vero e proprio prodotto di successo, sia in termini di flussi sia di nuovi lanci, una vera e propria rivoluzione a detta di alcuni. A soli sei mesi dalla partenza, infatti, quello dei PIR si può definire a tutti gli effetti un mercato con una raccolta di oltre 5 miliardi di euro spalmati su una sessantina di prodotti. Alle società italiane si sono sommate i grandi nomi della gestione straniera, come J.P. Morgan e Schroders, e dell’assicurazione, come Axa e Generali, hanno aspettato un semestre e l’esplosione della raccolta per entrare nel mercato dei (PIR). 

Gli analisti di Online SIM hanno elaborato una tabella che riassume i fondi e le società che hanno lanciato Piani individuali di risparmio sul mercato italiano. Eccola:

Fonte: elaborazione a cura di Online SIM Blog.  Dati aggiornati al 29 agosto 2017.