Tutti pronti all'era della e-finance

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L’hanno chiamata la Bibbia del Fintech. Niente parabole ma solo consigli utili dettati da 29 tra i maggiori esponenti del fintech in Europa in vari settori della finanza personale: dal banking al credito, dalla gestione finanziaria agli investimenti passando per prestiti, crowdfunding e perfino monete complementari. Perchè in fondo, come sottolineano da Moneyfarm SIM, la rivoluzione tecnologica che sta sconvolgendo le logiche del mercato dei servizi finanziari è già una realtà con cui risparmiatori e professionisti del settore devono confrontarsi ogni giorno.

“Le vite di tutti noi hanno subìto profondi cambiamenti con la comparsa di internet e dello smartphone, a partire dal modo in cui facciamo la spesa fino alle attività che svolgiamo nel tempo libero, dal modo in cui reperiamo le notizie a quello in cui ci relazioniamo con gli altri. La rivoluzione digitale ha modificato drasticamente i nostri comportamenti e le nostre aspettative: oggi vogliamo fare tutto in maniera più semplice e lineare, anche la gestione delle finanze”, dicono Giovanni Daprà e Paolo Galvani, co-fondatori di Moneyfarm (nella foto). “Per andare incontro a questi cambiamenti, negli ultimi anni, sono nate molte società di tecnologia finanziaria in grado di stravolgere dall’esterno il mondo delle banche, delle assicurazioni e della gestione patrimoniale. Il panorama dei servizi finanziari ne è uscito ridisegnato e con il cliente al centro. La velocità di questi cambiamenti e il clamore generato nel settore potrebbero sembrare travolgenti e creare confusione nel consumatore abituato a trattare con le grandi banche tradizionali. Per semplificare le cose, abbiamo voluto far luce su alcuni trend e illustrare le principali opportunità offerte dal nostro servizio”, spiegano i due esperti.

Nel 2019 il 25% delle banche retail farà uso di startup

La guida (scaricabile qui) perciò illustra le opportunità offerte dai nuovi player digitali, mirando a essere la bussola con cui il lettore potrà districarsi nel nuovo contesto che caratterizza le operazioni finanziarie e bancarie. Come spiega in prefazione lo stesso Paolo Gesess, founder & managing partner di United Ventures, società di venture capital focalizzata sulla tecnologia, “il modo di fare banca sta cambiando un pezzettino per volta: il denaro è ormai un bit e nascono startup che si occupano di prestiti, altre di assicurazione, altre ancora di consulenza e via dicendo che non considerano minimamente l’aspetto fisico del denaro, ma soltanto quello digitale”. Secondo l’esperto “tutto questo non può che migliorare il servizio per i clienti, che sarà più efficiente, basato sulla tecnologia e in ultima analisi più conveniente tanto per i costi quanto per la velocità, la qualità e la customer experience. Ma soprattutto, i clienti avranno – finalmente, aggiungerei – la possibilità di prendere in mano la gestione delle proprie finanze come mai è stato possibile prima”.

Il trend insomma è già cominciato, se secondo lo studio di Gartner, una società di ricerca americana, entro la fine del 2019 il 25% delle banche retail ricorrerà a startup per sostituire i propri sistemi legacy per la gestione delle operazioni online e su device mobile. Insomma per Gesess “in pochi anni potremmo trovarci a parlare di e-finance, esattamente con la stessa familiarità con cui oggi parliamo di e-commerce. Il mondo finanziario, insomma, sta attraversando una vera crisi di identità: non è più definito da una rete di distribuzione fisica, o da oggetti fisici, bensì dal digitale. Le banche dovranno quindi evolversi e trasformarsi, diventando parte integrante della trasformazione digitale, diventando piattaforme per nuovi prodotti e servizi sviluppati dalle nuove aziende fintech”.