Gli esperti della casa di gestione hanno presentato l’outlook sui mercati e gli impatti sulle scelte di portafoglio. Presente anche Emanuele Bellingeri, nuovo country head per l’Italia.
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Una crescita resiliente e un mercato del lavoro solido confermano un soft landing negli Stati Uniti. E in base a questo scenario, il rally dei mercati dovrebbe proseguire nei prossimi mesi. A guidare saranno ancora le performance di Wall Street, ma sono in aumento le opportunità di diversificazione globali: in Giappone, in Europa e nei mercati emergenti. E nei portafogli, un ruolo importante può essere giocato dal real estate, asset class al centro di un forte rinnovamento strutturale che dopo la correzione del 2023 presenta un punto di ingresso interessante. È un panorama di mercato positivo quello delineato da UBS Asset Management, con i mercati che in prossimità del giro di boa di metà anno si lasciano alle spalle lo spettro della recessione come esito della stretta sui tassi. Presente oggi all’appuntamento con la stampa per la presentazione dell’outlook anche Emanuele Bellingeri, fresco di nomina a country head per l’Italia di UBS AM. L’ex CEO Italy di Credit Suisse AM si sta occupando in prima persona dell’integrazione delle strutture delle due società di gestione in Italia, dopo l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS dello scorso anno.
Un panorama in miglioramento
La view della casa è stata affidata all’investment strategist Teresa Gioffreda: “Dopo un rallentamento nel primo trimestre, le stime sull’economia Usa prevedono una crescita del 3,5% nel secondo trimestre. La crescita Usa si sta dimostrando resistente ai tassi alti con un mercato del lavoro solido e consumi resilienti. L’inflazione è in calo, ma i dati relativi al primo trimestre hanno sorpreso al rialzo. Per questo è ormai abbastanza scontato che la Fed non muoverà i tassi a giugno”, spiega la professionista.
L’Europa viene da un biennio di grossa difficoltà per l’aumento dei prezzi dell’energia e per il rallentamento della Cina che ha penalizzato l’export. Ma nel 2024 sta risollevando la testa. I dati di crescita economica sorprendono al rialzo, anche in virtù di un miglioramento del settore manifatturiero globale, positivo per economie più cicliche come quella della zona Euro. “Per l’inflazione in calo, la Bce al contrario della Fed dovrebbe invece partire con il primo taglio a giungo. Prevediamo complessivamente una diminuzione di 75 punti base dei tassi della Bce nel corso dell’anno”, dice l’esperta. In Cina il sostegno delle misure governative sta portando un miglioramento della crescita economica, anche se i consumi del Dragone sono ancora deboli. Non destano forti preoccupazioni, invece, i dazi sull’import cinese da poco varati dall’amministrazione del presidente Usa Joe Biden. “Rappresentano solo l’1% delle esportazioni cinesi verso il mondo”, mette in luce Gioffreda. Probabile, invece, un aumento delle incertezze sulla Cina in vista delle elezioni in Usa di novembre. “Tuttavia non ci aspettiamo un cambiamento di politica della Casa Bianca nei confronti della Cina in base a chi sarà il vincitore della tornata elettorale”, precisa. Positiva anche la view sul Giappone il cui azionario sta brillando (+17,2% da inizio anno) per il ritorno dell’inflazione e per la svolta nella politica monetaria che ha riportato i tassi positivi nel Paese del Sol Levante dopo che dal 2016 erano sotto lo zero.
Azioni
“Continuiamo a pensare che le azioni globali siano interessanti: oltre al contesto macroeconomico positivo, i profitti delle aziende sono in crescita, il sentiment delle famiglie e delle imprese sta migliorando e l'attività manifatturiera influisce positivamente”, dice Gioffreda. “Negli Stati Uniti, viste le valutazioni relativamente elevate di partenza, ci aspettiamo performance inferiori nei prossimi mesi, ma comunque positive”, continua. “Le valutazioni sono ancora relativamente favorevoli alle azioni europee e ai Paesi Emergenti, e anche in queste regioni le aspettative sugli utili continuano a salire. Oltre a beneficiare del miglioramento del ciclo manifatturiero globale, la spesa legata all'IA potrebbe sostenere gli esportatori di semiconduttori in Asia come Taiwan e Corea del Sud”, dice l’esperta.
Reddito fisso
Gioffreda si aspetta che la volatilità continui sul mercato obbligazionario. “Ma con un’inflazione sotto il 3%, le correlazioni dovrebbero tornare ad essere negative rispetto ai mercati azionari, e i titoli di stato possono tornare a svolgere un ruolo importante nei portafogli bilanciati per la copertura contro il rischio di ribasso per il ciclo economico”, argomenta la strategist. “Il movimento di restringimento degli spread ci porta a pensare che ci possa essere un margine limitato per un’ulteriore compressione quindi è probabile che i rendimenti siano trainati dal carry”, prosegue. Oltre al settore investment grade, la preferenza del gestore è sul comparto high yield Euro e sulle obbligazioni dei Paesi emergenti denominate in dollari. Viene mantenuta l’esposizione al dollaro Usa, favorito dai rendimenti e dalla crescita più elevata rispetto agli altri paesi sviluppati, e materie prime tra cui il petrolio e l’oro come copertura dai persistenti rischi geopolitici.
Focus su Real Estate
In un contesto di correlazione positiva tra le asset class pubbliche e di crescenti tensioni geopolitiche, l’introduzione di una componente di investimenti alternativi potrebbe aumentare la resilienza dei portafogli. Il focus del gestore in questo momento è sull’immobiliare. Il settore viene dalla correzione molto forte del 2023 e nel corso dell’anno dovrebbe stabilizzarsi offrendo al contempo valutazioni interessanti. “Il real estate storicamente ha mostrato una bassa correlazione con l’azionario e una correlazione leggermente negativa con l’obbligazionario, candidandosi ad asset class potenzialmente ideale per diversificare un portafoglio bilanciato”, dice Giacomo Cristofori, head of Italy and Iberia Investment Sales Specialists Real Estate & Private Markets. “Da marzo 2022, in coincidenza con l’incremento repentino dei tassi ufficiali di sconto, il real estate ha subito un’ampia dislocazione di prezzi e volumi: ci attendiamo una stabilizzazione nel corso del 2024 e la generazione di una finestra unica di entrata nell’asset class a partire dal 2025 e negli anni successivi”, dice l’esperto.
I settori in cui il gestore vede del potenziale sono ancora poco sviluppati nel mercato immobiliare italiano, come ad esempio il residenziale a reddito, o inesistenti, come il life science: laboratori di ricerca e campus innovativi per le grandi università. “Complice anche la mancata correlazione tra mercati immobiliari di diversi continenti, crediamo che possa essere opportuna una diversificazione globale di questa asset class”, dice Cristofori. “L’accesso ad un’allocazione globale nel real estate oggi è resa più agevole dalla diffusione di strumenti evergreen ovvero fondi semi-chiusi che, seppur rimangano un investimento non liquido per un orizzonte di lungo termine, consentono, in condizione di mercato normale, di programmare i tempi di uscita”, conclude l’esperto.