Un anno di Brexit, chi ci guadagna?

La Brexit spegne una candelina. O meglio il referendum sull’uscita del Regno Unito dall’Unione europea compie un anno. In attesa di capire che tipo di negoziati saranno intavolati nei prossimi mesi, l’unica cosa chiara finora riguarda la sterlina. La valuta è diventata infatti il veicolo preferito dagli investitori per esprimere la propria visione in merito. Una visione pessimista, a dire il vero: la sterlina ha raggiunto livelli record dal thatcherismo, segnando un minimo storico lo scorso ottobre. Nonostante abbia recuperato qualcosa da allora, al momento, e dal giorno della vittoria del leave, accumula una perdita di quasi il 13%. Come si sa, però, proprio nelle situazione più ingarbugliate c’è sempre qualcuno che guadagna.

Il crollo della sterlina ha causato infatti un effetto curioso, anche se logico: la buona performance del FTSE 100, dominato dalle multinazionali che hanno beneficiato di una valuta più economica, e la performance relativamente peggiore del FTSE 250, composto da small e mid cap, ovviamente con un’inclinazione domestica. Quest’anno, dunque, il primo indicatore è cresciuto di oltre il 23% - ed è scambiato ai massimi storici-, mentre il secondo sta recuperando terreno dal crollo iniziale e segna circa il 18% su base annua.

Considerati questi dati, abbiamo calcolato la differenza di rendimenti della stessa asset class – l’azionario UK – in base alla valuta. Per farlo, abbiamo preso i fondi azionari britannici disponibili sul mercato italiano con un patrimonio uguale o superiore ai 50 milioni di euro e abbiamo comparato la performance di chi ha investito in euro o in sterline. Il risultato è sorprendente già a prima vista. La differenza di rendimento tra le due tipologie di fondi è di quasi il 30%.

I migliori venti fondi azionari UK in euro

Fonte: Morningstar Direct. Rendimenti e patrimonio espressi in euro. Dal 23 giugno 2016 al 23 giugno 2017.

I migliori fondi azionari UK in sterline

Fonte: Morningstar Direct. Rendimenti e patrimonio espressi in sterline. Dal 23 giugno 2016 al 23 giugno 2017.