Un Amundi più green (entro il 2021)

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Spring Fed Images, Unsplash

Non c'è dubbio che il mercato dei fondi sostenibili navighi a vele spiegate. In pochi anni il settore è passato dall'essere una nicchia (forse anche un po' di moda) ad un must, quantomeno per gli investitori istituzionali, che da un po' di tempo hanno già integrato i propri portafogli con strategie Esg. Adesso però anche tra gli investitori privati l'interesse è cresciuto (basti guardare ai recenti studi o report prodotti da varie entità e case di gestione). In questo senso anche il numero di prodotti che guardano all'investimento sostenibile è destinato ad aumentare. Così molte societàa di gestione stanno facendo i conti con i propri fondi della casa. Tra queste una tra le più importanti in Europa, e in Italia: Amundi. 

Al momento il colosso francese gestisce 280 miliardi di euro (19% delle masse complessive) investiti in tre aree che rientrano nel campo della sostenibilità. In primo luogo c'è un team dedicato che attribuisce agli emittenti – attualmente 5.500 – un rating ESG che va dalla A alla G. Questo rating implica che determinate azioni siano sovrappesate o sottopesate nei portafogli, o perfino escluse del tutto. Ciò costituisce un incentivo per le aziende a migliorare il proprio impatto ambientale o sociale. Gli AuM che fanno propria questa politica sono 270 miliardi di euro. Poi ci sono 10 miliardi di euro di fondi dedicati con investimenti mirati, in particolare per fronteggiare il cambiamento climatico e finanziare la transizione energetica. Ad esempio sono inclusi 4 miliardi di euro investiti in fondi indicizzati low-carbon in partnership con MSCI, 2 miliardi di euro investiti in green bond, in gran parte dei Paesi emergenti, in partnership con la Banca Mondiale e 500 milioni di euro investiti nella transizione energetica attraverso una joint venture con EDF. Infine un supporto alle imprese  che operano nel settore sociale e della solidarietà attraverso un fondo dedicato da 200 milioni di euro.

Un piano d'azione triennale

La casa di gestione tuttavia adesso ha adottato un piano d'azione triennale per accrescere il proprio impegno nell'investimento SRI, proponendosi una serie di obiettivi da qui al 2021. Entro la fine del 2021,infatti, la politica ESG di Amundi sarà applicata al 100% della propria attività di gestione di fondi e all’attività di voto nelle assemblee degli azionisti. Le analisi di natura non finanziaria, che si avvalgono di criteri ESG, saranno estese alla complessiva attività di gestione dei fondi, sia attivi che passivi, laddove tecnicamente possibile. A tutti i fondi gestiti in modo attivo sarà chiesto di generare performance ESG superiori al rating ESG dei propri benchmark o dei propri universi di investimento. Le asset class attualmente poco coinvolte nell’investimento responsabile, in particolare mercati emergenti, high-yield o le azioni small e mid cap, integreranno pienamente l’analisi ESG di Amundi. I fondi aperti ESG, disponibili per la clientela retail, di conseguenza aumenteranno fino a raggiungere circa 250 miliardi di euro nel corso dei prossimi 3 anni. Le masse ESG gestite in modo passivo raddoppieranno fino a raggiungere non meno di 70 miliardi di euro. E’ stata lanciata una nuova gamma di ETF SRI.

Amundi prenderà in considerazione in modo sistematico la performance ESG nell’ambito del proprio dialogo, in quanto azionista, con gli emittenti e nelle proprie politiche di voto, inoltre rafforzerà le proprie attività di consulenza ESG per i clienti istituzionali per supportarli nelle loro iniziative di sviluppo e le iniziative relative all’ambiente e con forte impatto sociale. Lo scopo è raddoppiare gli investimenti in queste iniziative, aumentando gli asset dei fondi tematici a 20 miliardi di euro. Anche l’impegno di Amundi verso le imprese a scopo solidale sarà rafforzato. Gli investimenti nell’economia sociale e solidale, che oggi ammontano a 200 milioni di euro, raggiungeranno 500 milioni di euro. Fin dalla sua costituzione, Amundi ha scelto di fare dell’investimento responsabile uno dei cardini dell’azienda", ha spiegato Yves Perrier, CEO di Amundi. "Ciò per due ordini di ragioni: la responsabilità che le aziende e gli investitori hanno nei confronti della società e la convinzione che ciò sia garanzia di performance finanziarie nel lungo periodo. Questo piano triennale amplia il nostro impegno nell’investimento responsabile e anticipa le aspettative dei nostri clienti”.

Con questo piano d’azione triennale Amundi conferma il proprio insostituibile impegno come investitore responsabile nell’allineare le proprie responsabilità sociali e fiduciarie e nel soddisfare le aspettative dei clienti individuali e istituzionali.