Un approccio risk balanced contro le incertezze di mercato

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Max Widmer, portfolio manager, Invesco

Nessun gestore ha la palla di cristallo che riveli quando ci sarà la prossima correzione sul mercato, per questo è importante essere sempre preparati ai principali fattori di rischio. Max Widmer, portfolio manager di Invesco basa la strategia dei fondi Invesco Macro Allocation Fund e Invesco Balanced-Risk Allocation Fund, ques’ultimo con rating Blockbuster Funds People, proprio sull’idea che nei periodi di maggiore incertezza occorre costruire un portafoglio con rischi bilanciati.

Approccio di investimento

“L’idea è quella di essere sempre pronti a gestire qualsiasi minaccia per i mercati finanziari, il nostro approccio non si basa sulle previsioni di mercato, ma sul bilanciamento dei rischi per un periodo di lungo termine. Creiamo un’allocazione diversificata che fa riferimento ai tre principali scenari dell’economia: crescita, inflazione e deflazione, ciascuno richiede ovviamente posizionamenti differenti sulle varie asset class. Non facciamo quindi una semplice allocazione del capitale, ma valutiamo la ‘risk contribution’. Ci poniamo una sola domanda: tramite quale esposizione posso assumere quel determinato rischio?”, spiega Max Widmer.

“Le condizioni di mercato nel breve termine spesso possono deviare dai fondamentali, è necessario quindi fare degli aggiustamenti. Per questo il bilanciamento del portafoglio avviene sistematicamente su base mensile, al fine di eliminare qualsiasi fattore emotivo che possa impattare nel breve periodo l’andamento del mercato. Il nostro è un approccio prevalentemente macro-oriented: se c’è un particolare fattore di volatilità sul mercato, il modello non subirà variazioni. In questo modo assumiamo le caratteristiche di consistenza, disciplina, ripetibilità e non ci sono interventi in funzione dei singoli eventi, ma solo in presenza di forti segnali macroeconomici”, aggiunge.

Caratteristiche dei fondi

Il processo di investimento prevede sia un’allocazione strategica che tattica. L’asset allocation strategica si focalizza sulla diversificazione dei fattori economici, si pone obiettivi di esposizione alle singole asset class e target di asset liquidi. Il portafoglio è costruito cercando di bilanciare i rischi legati alle varie asset class e mira a minimizzazione del drawdown. Con l’allocazione tattica si cerca di ottenere rendimenti addizionali in base alle circostanze del mercato. “Il fondo investe solo in indici per la parte equity, government bonds per la parte obbligazionaria e commodities (attraverso futures o index swaps). Assumiamo solo una posizione per singolo segmento di mercato e non usiamo multipli per sovraesporci, perché il nostro obiettivo è lavorare in maniera trasparente. Inoltre quando scegliamo un’asset class diamo sempre priorità alla liquidità del mercato”, afferma.

“Al momento abbiamo un’esposizione massima sul mercato azionario, per la parte bond invece siamo posizionati tra il 28-29% dell’allocazione (sottoesposti rispetto il limite del 33%), mentre manteniamo una posizione neutrale sulle commodities, in cui però sovrappesiamo il mercato statunitense e il settore energetico. Abbiamo deciso di esporci sulle materie prime perché rappresentano la migliore soluzione di copertura sull’inflazione inattesa. Per la parte azionaria abbiamo una sovra-esposizione sull’equity statunitense, ritengo infatti che sia preferibile assumere posizioni corrette seguendo la direzione del mercato, anziché avere posizioni assolutamente errate”, conclude.