Un fondo con indice di Sharpe negativo è da evitare?

Markus_Winkler
Markus Winkler, Unsplash

Il rendimento nella gestione del portafoglio ha un ruolo di primaria importanza. È la prima cosa che guarda il cliente. Qualsiasi investitore vuole vedere aumentare il proprio capitale investito, ma non si può prescindere dal concetto di rischio. La gestione del rischio diventa quindi una variabile significativa quando si tratta di valutare il lavoro del manager. Saper controllare il rischio e riallocare il portafoglio in tempi di crisi è un compito non può essere trascurato nella gestione del portafoglio.

Uno dei indici più noti nell'analisi della gestione del rischio è lo Sharpe ratio. Questa variabile misura la quantità di performance ottenuta per unità di rischio sopportato. Si calcola come differenza di rendimento tra il portafoglio e il tasso d’interesse privo di rischio. Il calcolo del rischio viene effettuato attraverso la deviazione standard o la volatilità del portafoglio. Il rapporto di Sharpe deve il suo nome a William F. Sharpe, anche creatore del CAPM (Capital Asset Pricing Model), sviluppato negli anni '60, che analizza il rendimento corretto per il rischio. 

Come interpretare il risultato?

La risultato è un premio per il rischio assunto. La sua interpretazione è semplice: più alto è il valore ottenuto, maggiore è il rendimento ottenuto per ogni punto di rischio assunto. E se il rapporto diventasse negativo? Per definizione, qualsiasi investimento con un rischio che non offre un rendimento superiore a quello dell'attività priva di rischio avrà un rapporto Sharpe negativo e dovrebbe quindi essere evitato. Tuttavia, come tutti gli indici, anche il rapporto Sharpe ha i suoi limiti e le sue interpretazioni.

Sarebbe corretto dire che un fondo con un rapporto di Sharpe negativo è un cattivo investimento? Secondo David Cano, CEO di Afi Inversiones Globales SGIIC, prendere una posizione così categorica è sbagliato. Durante la masterclass organizzata da Afi l'8 luglio, Cano ha spiegato che uno Sharpe ratio negativo significa che il fondo analizzato ha registrato un rendimento inferiore rispetto al patrimonio privo di rischio (potrebbe essere un deposito, ad esempio; il conto corrente, la liquidità, un titolo italiano...). "Per scoprire se il fondo è stato gestito bene e, quindi, il gestore ha saputo gestire correttamente il rischio, occorre fare un confronto con i diversi Sharpe ratio dei concorrenti. Soprattutto in tempi di crisi è importante tenere conto di questo fattore perché valutare la competenza del manager".