Global Evolution, parte di Generali Investments mantiene al momento un posizionamento overweight sul debito emergente in valuta forte nei propri mandati blended. Kristian Wigh, senior portfolio manager, EMD Hard Currency,
della società spiega come in generale i mercati emergenti abbiano acquisito credibilità negli ultimi anni. “Storicamente sono sempre stati percepiti deboli dal punto di vista della politica monetaria e fiscale rispetto ai mercati sviluppati. Tuttavia, nell’ultimo ciclo monetario, abbiamo visto come le banche centrali emergenti siano state più pronte e rapide nel reagire agli shock inflazionistici rispetto alle loro omologhe nei Paesi sviluppati. E questa è stata una dimostrazione di credibilità”, dichiara. L’esperto aggiunge poi che le elezioni USA hanno spinto la società a mantenere una posizione attendista sull’asset class (ndr i commenti sono alla data di svolgimento dell’evento), in quanto si potrebbe innescare un apprezzamento del dollaro. Wigh si sofferma anche sul tema ESG che ritiene importante quando si guarda al debito dei mercati emergenti. “Siamo sempre stati molto attenti a questo aspetto e posso dire che siamo stati pionieri nell’includere uno screening ESG nelle valutazioni del debito EM governativo”, commenta. L’esperto riconosce che mentre sul fronte corporate, gli ESG non sono mai stati una novità, solo di recente si è iniziato a valutare questo aspetto anche per i titoli governativi. “Abbiamo osservato l’esistenza di correlazioni positive tra buoni rendimenti e il miglioramento dei fattori ESG, soprattutto in quei Paesi che partivano da punteggi di sostenibilità molto bassi”. La filosofia della società, spiega, è quindi andare alla ricerca di quei Paesi che hanno avviato un percorso di miglioramento sotto questo profilo, partendo appunto da score ESG bassi e non investire solo nei best in class.
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