Un Salone "responsabile, coraggioso e consapevole"

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Responsabilità, consapevolezza e coraggio. Si apre all’insegna di questi valori la nona edizione del Salone del Risparmio. Sono termini utilizzati dallo stesso presidente di Assogestioni alla consueta plenaria d’apertura dell’evento annuale dell’asset management italiano. Per Tommaso Corcos infatti l’industria ha la responsabilità di gestire oltre 2000 miliardi di euro, “una cifra pari alla metà delle attività finanziarie delle famiglie italiane”, e la consapevolezza di aiutare risparmiatori e famiglie a migliorare la cultura finanziaria e vivere il risparmio con fiducia. Ma non solo. C’è bisogno anche di coraggio, “coraggio nell’intercettare e influenzare i nuovi trend”, chiarisce il manager.

A tirare le fila sullo stato di salute dell’industria del risparmio gestito, il 2018 è cominciato con “straordinaria vivacità”, sottolinea Corcos. Cominciando dai PIR che hanno tagliato il traguardo del primo anno di vita con un risultato importante, diventando strumento fondamentale per supportare e canalizzare il risparmio verso l’economia reale e le piccole e medie imprese. “Gli effetti positivi dal loro lancio sono già evidenti come l’incremento della liquidità, il numero degli investitori attivi e le performance positive delle MidCap”, ha osservato il presidente Assogestioni. “Durante il loro primo anno di vita i PIR hanno raccolto circa 11 miliardi di euro di risparmio delle famiglie italiane da parte di oltre 60 fondi compliant alla normativa, contribuendo per circa l’11% alla raccolta netta dell’intera industria”, ha ricordato il manager sottolineando che l’impatto di questi prodotti è stato positivo ma graduale. E che continuerà a crescere in futuro.

Così come l’altro trend che il settore registra in aumento: l’investimento che rispetta i criteri ESG. “I portafogli di questo tipo sono cresciuti, arrivando a coprire il 26% delle masse gestite. E la normativa sta spingendo con forza verso questa direzione”, ha detto Corcos. Nell’auditorium gremito non è mancato poi un riferimento ad un altro tema che preoccupa i professionisti del settore: la sfida tecnologica che attarversa tutti i processi produttivi, dagli investimenti alla distribuzione. Il tema però, come ha precisato il presidente di Assogestioni, non sta nella contrapposizione tra tecnologia e capitale umano: “bisogna creare un modello che integri il lavoratore e la tecnologia”.

Inoltre “dopo il successo dei PIR, l’industria del gestito deve guardare alle forze capaci di dare nuovo impulso alla nostra crescita, tra queste la creazione di un mercato unico europeo per il terzo pilastro previdenziale, che nel 2017 ha compiuto un passo decisivo”. In questo contesto il ruolo del risparmio gestito diventa fondamentale anche alla luce delle novità introdotte da MiFID II: “La normativa a inizio anno ha trasferito in capo alle SGR una maggiore responsabilità nel disegno dell’offerta di prodotti e servizi di investimento. L’appuntamento è stato pienamente rispettato: dobbiamo vedere come la sua applicazione farà evolvere nel concreto il modello di servizio: complessivamente credo che siano state create le premesse per migliorarlo lungo tutta la catena del valore”. Secondo Corcos, insomma, l’industria sta procedendo lungo un sentiero positivo. Ma questo è il momento di guardare non solo ai meri rendimenti. “È necessario andare oltre le performance e intrecciare il risparmio gestito alle tematiche sociali e umane, ampliare il numero delle voci che esistono all’interno della nostra industria, dare spazio alla diversità”, perchè, in fondo, ad affrontare i cambiamenti futuri si è capaci solo se le società di gestione saranno ricche di talenti.