Unali (Kairos): “Gestione attiva, unica chiave di lettura dei mercati”

Mario Unali
Foto Francesco Prandoni per FundsPeople

Una grande sveglia è risuonata. Potente e argentina. E non solo per chi opera sui mercati ma anche e soprattutto per chi investe, per i risparmiatori. Ne è convinto Mario Unali, portfolio manager e co-gestore del fondo di fondi Kairos Multi-Strategy. Il professionista, che dal 2008 fa parte di Kairos come analista nel gruppo Multimanager/Multi-Asset, non ha dubbi a riguardo. “Adesso cambia tutto”, dice. “Il 2022 ha riportato in vita l’elemento chiave che rende efficienti i mercati: il tasso di interesse. Chi aveva investito in maniera indifferenziata in indici azionari e obbligazionari ha subìto perdite, in alcuni casi senza precedenti, mentre i fondi gestiti con un approccio attivo hanno protetto il capitale, riducendo i cali registrati”. Ancora una volta i rendimenti troppo facili hanno finito per tradire i risparmiatori. L’esperto tira in ballo Bernard Madoff, considerato uno dei più grandi truffatori della storia, tornato di recente alla ribalta grazie ad una serie di Netflix. “Avevo cominciato da poco il mio percorso nel settore, fu un vero choc. Per fortuna non investimmo mai in quei fondi che promettevano rendimenti troppo belli per essere veri. Fu un caso clamoroso che ci impartì una lezione importante: affidarci ad un processo rigido prima di comprare qualsiasi prodotto finanziario”.

Cambio di paradigma

Analisi, disciplina, mitigazione del rischio, trasparenza, protezione, diversificazione, liquidità sono perciò i concetti che stanno alla base della selezione dei fondi che compongono la strategia cogestita insieme a Moreno Tatangelo. “E poi anche la fedeltà” aggiunge Unali. “Bisogna essere fedeli alle proprie convinzioni e alle proprie idee di investimento, senza finire per esser travolti dalle mode del momento”.  Proprio per questo, il fai-da-te non è mai una scelta consigliata. “In questi anni di bull market abbiamo visto proliferare la gestione personale delle proprie finanze, attraverso piattaforme di trading o altri strumenti di disintermediazione che offrivano rendimenti in cambio di commissioni minimi. Investire, coi mercati che salgono, è sembrato una cosa facile e accessibile a tutti. Oggi però il contesto è cambiato. Nei prossimi anni i mercati si scosteranno di poco dallo zero. Ci saranno temi che andranno bene e altri che andranno, di contro, malissimo. Affidarsi ad un fondo attivo, che può shortare o ruotare il portafoglio a stretto giro, è la corretta chiave di accesso ai mercati per i risparmiatori. Anche per chi vuole investimenti su misura.

L’expertise farà la differenza. L’industria non sarà più la grande nave flagship ma l’insieme di tante gestioni separate. Lo vediamo già nel mondo hedge”. Il fund selector, infatti, racconta di come, accanto alla selezione dei prodotti per la propria strategia, gestisca anche mandati separati per fondi pensione e altri investitori istituzionali. “Oggi è il cliente ad essere protagonista, più dell’offerta. Un cambio di paradigma che solo dieci anni fa era impensabile”, afferma. 

Strumenti liquidi in portafoglio

Quest’anno, insomma, è l’anno della svolta: in Kairos non si aspettano un mercato forte, ma non sono nemmeno troppo negativi a riguardo. Il manager mantiene un portafoglio conservativo, strutturalmente molto liquido, che consente di ruotarlo in maniera repentina qualora la tesi di investimento dovesse cambiare. “Meglio avere strumenti liquidi, non direzionali. Un rischio che vedo all’orizzonte riguarda la parte private del gestito. Le strategie di private credit e private equity potrebbero subire un impatto non indifferente dal rialzo dei tassi. E non è detto che si riesca ad assorbirlo velocemente. Quest’anno anche il petrolio, il gas naturale, potrebbe offrire delle opportunità, data la situazione attuale, migliore rispetto a quella ipotizzata. Siamo positivi anche sui mercati emergenti. O forse meglio dire sulla Cina, perché altri Paesi, come ad esempio il Brasile, rimarranno sotto pressione soprattutto per l’incapacità di governare la dinamica valutaria. Sul fronte azionario, il settore tecnologico potrebbe risalire, dopo gli ingenti riscatti”.

Leggi l'intervista anche sul magazine FundsPeople di febbraio, n. 70.