Unit Linked, come affrontare il 2021

Marco Romani, Head of Investment advisory di CNP Partners
Marco Romani, Head of Investment advisory di CNP Partners

In funzione della view di CNP Partners e dei constraints regolamentari di volatilità-esposizione massima tra equity, bond, già nel corso del secondo semestre del 2019 erano stati ridotti i rischi complessivi dei fondi interni a profilo di rischio attraverso:   

  • Presa di profitto sulla componente azionaria attraverso la riduzione della componente Small Cap (sia USA che Europa) e Large Cap Europa;.
  • Aumento della componente del mercato monetario con fondi money market Euro e USD.
  • Riduzione della componente a spread (Corporate IG e High Yield) e delle obbligazioni convertibili.
  • Inserimento di strategie che offrono trade-off rischio rendimento più interessante come ABS e USA Aggregate.
  • Aumento del peso relativo investito nei listini dei paesi emergenti.
  • Rivisitazione della componente Total Return/Balanced con l’inserimento di una strategia Merger Arbitrage non correlata con il mercato equity.

“Abbiamo perciò attraversato i mesi più critici dei mercati finanziari con un’allocazione in generale sottopesata di asset più rischiosi e un cuscinetto di mercato monetario che ci ha permesso di limitare, rispetto al mercato, la storica contrazione cui abbiamo assistito tra la fine di febbraio e marzo 2020 mantenendo in contemporanea la volatilità complessiva entro i limiti regolamentari”, spiega Marco Roman, head of Investment Advisory di CNP Partners.

“Allo stesso tempo il sovrappeso relativo su aree geografiche e settori che si sono rilevati maggiormente resilienti ci ha permesso di recuperare velocemente e chiudere l’anno in territorio molto positivo con performance tra il 3,57% del profilo prudente al 14% del profilo aggressivo”.

Nel corso dei mesi critici del 2020 la volatilità dei mercati finanziari ha toccato picchi dell’85% (livelli simili alla crisi post fallimento Lehman del 2008). “In questo contesto e tenuto in considerazione dell’allocazione strategica già implementata nel corso del 2019, abbiamo preferito non incrementare i rischi in portafoglio a livello tattico, monitorando l’evoluzione del contesto macroeconomico e mantenendo un rapporto rendimento/rischi atteso congruo per i nostri clienti”.

La view sul 2021

“Siamo confidenti che l’anno 2021 possa essere finalmente l’anno di svolta dal punto di vista sanitario, anche se le tempistiche per un’uscita definitiva dalla pandemia sono tutt’ora ancora incerte per gli evidenti problemi logistici nella pianificazione di una vaccinazione mondiale di massa”, spiega Romani.  

“Ne consegue comunque che assisteremo ad una ripresa economica generalizzata, supportata dagli ingenti impegni finanziari pubblici e dal perdurare di politiche monetarie straordinariamente accomodanti”.

In questo quadro di riferimento, nel complesso positivo, ciò che certamente non mancherà purtroppo è una volatilità al di sopra della media storica. “Stiamo perciò valutando di incrementare gradualmente in termini relativi l’esposizione all’equity, in particolare su settori più legati al ciclo economico e ridurre la componente monetaria e obbligazionaria governativa a favore di prodotti a spreads e convertibili”, spiega l’esperto.

“Stiamo focalizzando sempre più la nostra ricerca e analisi sul grande e fondamentale tema della Sostenibilità. Le nostre energie sono quindi indirizzate sempre più a individuare i Best in Class dei prodotti ESG-SRI e su tematiche legate agli obbiettivi dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite, cercando di contribuire alla crescita e alla “cultura” di questo mercato che diventerà sempre più la prassi e il punto di riferimento nei prossimi anni per tutti gli attori dei mercati finanziari”.

Marco Romani conclude: “Per la componente Total/Absolute Return delle Unit Linked manteniamo, le attuali strategie ucits implementate nel corso degli anni precedenti tra cui: long-short (sia sull’azionario che sull’obbligazionario), Merger Arbitrage e Global Macro”.