Infine, c’è chi sottolinea i diversi rischi di cui tenere conto in questa fase: “Il conflitto Russia-Ucraina ha portato molta sofferenza sui mercati, sia sul fronte del prezzo delle materie prime sia sul fronte della logistica. Prevediamo un’inflazione che potrebbe essere più duratura del previsto, anche a causa degli effetti di secondo e terzo ordine. Con ogni probabilità non sarà così semplice per la Bce garantire la stabilità dei prezzi, e per questo non escludiamo il rischio di 'hard landing', poiché le banche centrali potrebbero dover agire più velocemente del previsto, con un conseguente rallentamento economico, che non gioverà ai mercati” commenta Gaetano Piccolo, portfolio manager, International Private Bank di Deutsche Bank, che tra i principali rischi da considerare include anche la Cina, a causa della politica zero-Covid ancora in corso. “I lockdown, anche se locali, pesano molto a livello logistico e di import/export colpendo anche l’Europa, viste le sue connessioni con l’economia del dragone. Infine, nel prossimo novembre, terrei conto anche delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, considerato che i Democratici non sono entusiasti dell’operato del presidente Biden e il consenso è in calo tra i cittadini.” Rischi ancora attuali, anche se sono stati prevalentemente scontati dai mercati.
“Crediamo che nei prossimi mesi ci possa essere un ritorno delle asset class maggiormente penalizzate in questa prima fase dell’anno” prosegue Piccolo “perché i mercati sono stati piuttosto repentini nello scontare le aspettative di un rialzo dei tassi. Sull’idea di un rallentamento economico ciò potrebbe beneficiare governativi a tasso nominale con duration più elevata e corporate investment grade di miglior qualità, preferiamo sottopesare i titoli high yield in questa fase, in attesa di maggior visibilità futura. Pertanto, crediamo sia un buon punto di ingresso per strategie conservative e bilanciate che possono beneficiare anche dei maggiori livelli di tasso di rendimento a scadenza”.
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