USA, il sentiment dei mercati e i timori per la situazione sanitaria… aspettando le Presidenziali

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Josh Johnson, Unsplash

Gli Stati Uniti continuano ad essere tra i Paesi più colpiti dalla pandemia. A dati sull'occuopazione preoccupanti fa da contraltare il rally dei mercati. Segnali contrastanti, aspettando il vivo della campagna elettorale per le elezioni Presidenziali di novembre. Una situazione ad alta complessità che pone gli investitori di fronte ad una serie di dilemmi da valutare con attenzione prima del pieno dell’estate per comprendere l’adeguatezza del posizionamento dei portafogli.

“Secondo i dati diffusi”, sottolinea Joseph V. Amato, president and chief investment officer Equities di Neuberger Berman, “ogni giorno muoiono di Coronavirus 5.000 persone al mondo. Non è una cifra grave come quella di metà aprile, ma segnala un peggioramento rispetto alla prima settimana di maggio. Ma quello che più preoccupa è che i numeri sono in aumento”. “Negli Stati Uniti, il numero dei contagi riferito a Florida, Texas e California non è mai stato così alto e ha spinto il totale nazionale a circa 60.000 casi al giorno. Ecco quindi perché il team di economisti di Goldman Sachs stima che il per il 70% della popolazione statunitense i piani di riapertura siano stati sospesi se non addirittura posticipati. La chiusura delle scuole si estenderà probabilmente fino al mese di ottobre e questo, probabilmente, renderà difficile ai lavoratori ritornare in ufficio, rallentando ulteriormente la ripresa dell’economia”, prosegue.
Le prime avvisaglie sono già visibili nei dati economici. Dopo la forte inversione di maggio e giugno, il Weekly Economic Index della Federal Reserve di New York è arretrato.  “Non stupisce”, commenta Amato, “che le banche stiano accantonando enormi riserve per coprire la prevista ondata di insolvenze sui prestiti. La maggior parte delle società continua a mostrarsi esitante nel fornire previsioni sugli utili proprio per via delle forti incertezze. E non sono solo le attività del commercio al dettaglio a ridimensionare gli organici, in previsione di un calo strutturale della domanda nell’economia post-coronavirus”.

La corsa dei marcati

"Gli investitori stanno cavalcando l’onda della liquidità fornita dalle banche centrali alle large cap, ma per indurli a investire in azioni cicliche e value siamo dell’avviso che, in ultima analisi, occorra una ripresa più sostenuta dei consumi e di altre attività economiche, grazie soprattutto alla scoperta di una soluzione al virus”.

Il president and chief investment officer Equities di Neuberger Berman sottolinea come il rapporto prezzo/utili dell’S&P 500 stia toccando livelli da capogiro e come sui mercati ci sia una vera e propria lotta per accaparrarsi le nuove emissioni azionarie e obbligazionarie.

“È giunto il momento che gli investitori siano esigenti”, avverte Matthew Benkendorf, CIO della boutique Quality Growth di Vontobel Asset Management. “La velocità e l'aggressività della risposta monetaria e fiscale alla crisi hanno avuto un impatto significativo sulla ripresa del mercato. Questo freno ha creato un falso senso di sicurezza tra gli investitori che potrebbero ignorare gli squilibri strutturali sottostanti”, chiarisce.

Gli investitori”, esorta, “dovrebbero prestare molta attenzione alle valutazioni, poiché è questo che separa la crescita dallo slancio. Mentre la Fed ha segnalato che i tassi d'interesse rimarranno bassi per un paio d'anni, i bassi tassi d'interesse migliorano solo marginalmente gli assetGli investitori devono valutare il fair value di un'azienda e fare ipotesi prudenti sui tassi di interesse e sui tassi di crescita normalizzati per il business”.

Guardare dunque alle caratteristiche che contraddistinguono le aziende di qualità (bassa leva finanziaria, la domanda ripetuta e il potere dei prezzi) e a selezionati settori tra cui l’Information Technology, visto come attraente per gli investitori di lungo periodo anche da Jack Janasiewicz, portfolio manager di Natixis Investment Managers. “L’effettivo dilema sulle valutazioni che stanno vivendo gli investitori, non ci preoccupa se applicato al settore IT statunitense le cui prospettive in un orizzonte temporale ampio restano estremamamente positive”.

Pensare all’autunno

Poco oltre il breve periodo si trova un appuntamento fondamentale per gli USA: le elezioni Presidenziali di novembre. “La più grande preoccupazione dei marcati”, spiega sul punto Janasiewicz, “è relativa ad un cambio di politica fiscale conseguente all’arrivo dei democratici alla Casa Bianca con aumento delle tasse tanto per quanto riguarda gli individui che le imprese”. Gli investitori hanno iniziato a prezzare i vari scenari ed aumentato l’attenzione su questo appuntamento, come certificato dal report ElectionWatch di UBS che ha coinvolto 4.000 investitori facoltosi e imprenditori in 14 mercati a livello globale tra la fine di giugno e l’inizio di luglio. Una percentuale crescente degli intervistati (46%) ha classificato le elezioni USA tra le preoccupazioni principali, in aumento dal 39% del trimestre precedente.

Non c’è dubbio che elezioni USA combattute potranno portare adu un aumento della volatilità, ma, fa notare Esty Dwek, head of Global Strategy di Natixis IM, “sul fronte internazionale, in primis relativamente ai rapporti con la Cina, dovremo attendere l’esito elettorale per capire quali saranno gli scenari”. “Ormai da tempo”, conclude, “assistiamo a molte dichiarazioni di intenti a cui non seguono reali misure e la partita è ad ora interamente nel campo politico con esclusione di quello economico”