Verso la normalizzazione, in vista delle mosse Fed

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foto: autor Flavio Ronco, Flickr, creative commons

In Eurozona la crescita moderata prosegue “tanto che la dinamica dei PMI (finali) di ottobre segnala che la crescita potrebbe riprendersi nel quarto trimestre con i nuovi ordini che sono aumentati a ritmo più rapido da un anno e mezzo”, fanno sapere gli esperti del dipartimento ricerca e investimenti di Cassa Lombarda. Invece le vendite al dettaglio mostrano un rallentamento nonostante i bassi costi dell’energia che hanno aumentato il potere d’acquisto delle famiglie, perché frenate dall’alta disoccupazione. Tuttavia la ripresa economica nella regione si è finora dimostrata resistente a un rallentamento nei mercati emergenti, grazie al buon andamento dei consumi domestici. Continuano: “nell’insieme il ritmo di crescita della zona euro sembra destinato a rimanere costante al +0,4% nel quarto trimestre come da attese. Ciò non dovrebbe soddisfare la BCE che si sta preoccupando per la dinamica del commercio globale e la bassa inflazione”.

Draghi ha detto che il 3 dicembre la BCE rivedrà il livello dell’attuale stimolo monetario, restando disponibile e in grado di agire se fosse necessario. “In settimana il dato più importante sarà la stima flash del PIL del terzo trimestre con rischi al ribasso per le prospettive di crescita: un fatto che resta fondamentale nelle valutazioni dalla BCE sull'opportunità di ulteriori stimoli. Negli Stati Uniti, l’avvio del rialzo dei tassi Fed a dicembre è probabile. La creazione dei posti di lavoro è stata superiore al previsto a ottobre e i salari sono aumentati anche se il tasso di disoccupazione è rimasto invariato. Ciò potrebbe significare che il rallentamento globale e le turbolenze dei mercati finanziari, con l’aggiunta della forza del dollaro, stanno pesando meno di quanto temuto sull’economia. “Il rallentamento del manifatturiero e della produzione (negli ultimi due mesi era aumentata la prudenza dei datori di lavoro nelle decisioni di assunzione) sembrano essersi stabilizzati. Il settore dei servizi (quasi 90% del Pil) sta confermando la forza dell’economia domestica”, continuano. Il rapporto sul lavoro, più forte del previsto e con avvisaglie di inflazione salariale, supporta fortemente la decisione di un aumento dei tassi da parte della FED al meeting di dicembre, qualora non sarà contrastato da altri dati notevolmente deboli nelle prossime settimane.

E la Cina? Si parla di stabilizzazione.  Il PMI Composto (Caixin/Markit) di ottobre mostra un’economia in stabilizzazione, con un’evidente divergenza tra il manifatturiero ancora in decelerazione, seppure decrescente, e quello dei servizi in accelerazione. “Questi sono legati ai consumi interni e oggetto del ribilanciamento della struttura dell’economia da parte del Governo. Le riserve valutarie aumentano (nonostante le vendite di treasury), in quanto prevale l'economia reale guidata dal surplus commerciale”, concludono. Come viene menzionato negli estratti del 13° piano quinquennale, il governo vorrebbe aumentare la catena del valore nel settore manifatturiero, promuovere l'efficienza energetica ed espandere la copertura dei servizi di welfare. Tutto ciò per arrivare a una crescita media del PIL al 6,5% tra il 2015 e il 2020.