Secondo Philippe Gräub, head of Global & Absolute Return Fixed Income, la solidità dell’economia negli Usa e la persistenza dell’inflazione giustificano meno tagli e di minor entità. La preferenza è per l’HY e il debito subordinato.
Da uno scenario di soft landing a uno di no landing con tassi più alti più a lungo. Questo il principale cambiamento nelle prospettive di mercato per il 2024 secondo Philippe Gräub, head of Global & Absolute Return Fixed Income di UBP. Un cambio che avrà degli impatti significativi sull’asset allocation dei portafogli a reddito fisso. “Le nostre previsioni nel 2023 erano di un soft landing negli Stati Uniti, con un rallentamento sia della crescita che dell’inflazione. Ma il contesto è cambiato”, dice l’esperto che ha incontrato la stampa a Milano. “Dall’inizio del 2024 l’economia Usa sta mostrando una solidità inattesa, confermata da un’espansione importante dei Capex aziendali e da un forte rimbalzo del settore manifatturiero. Questi fattori contraddicono una diminuzione della crescita nel breve periodo e l’atterraggio morbido come esito del rialzo dei tassi della Fed”, argomenta Gräub. “Anche la creazione di posti di lavoro, in particolare nel settore privato, sta resistendo. E soprattutto i consumi sono resilienti”, prosegue. “Di conseguenza, abbiamo rivisto lo scenario che per noi ora è di no landing negli Usa,con crescita che rimane solida e senza un calo dell’inflazione”, afferma lo specialista.
Meno tagli e di minor entità
Negli ultimi mesi l’indice dei prezzi al consumo negli Usa non sta mostrando segnali di raffreddamento e al contrario si sta stabilizzando su livelli più alti del previsto e superiori al target della Fed. Questo secondo Gräub lascia poco margine all’Istituto centrale per abbassare i tassi. “La Fed sarà costretta a mantenere i tassi più alti più a lungo”, dice l’esperto di UBP che aggiunge: La Fed non taglierà per un lungo periodo di tempo. Le nostre previsioni indicano un solo taglio nel 2024 e due tagli nel 2025”, dice. “Inoltre, i tagli potrebbero essere di minor entità. I dati ci suggeriscono che il tasso terminale della Fed potrebbe assestarsi non al 2,5%, ma tra il 4% e il 5% e comunque a livelli più alti del previsto”, prosegue. “Questo contesto sta dimostrando che i consumi tengono e l’economia funziona anche con i tassi attuali sopra il 5%. E ciò giustifica l’eventualità di tassi più alti nei prossimi anni. Inoltre, questa analisi è valevole anche per l’Europa in cui si sta registrando un rimbalzo delle attività e una ripresa in Germania”, dice Gräub.
Impatti sull’AA
Il primo cambiamento dell’asset allocation nel reddito fisso nel 2024 è stata una diminuzione della duration. Inoltre, in virtù della previsione di un ciclo di tagli tassi molto graduale, la preferenza dell’esperto è verso i segmenti di mercato a reddito più elevato, tra cui l'High Yield e il debito finanziario subordinato (AT1). “I bond possono proteggere il portafoglio delle incertezze dell’economia o possono essere inseriti per la loro capacità di generare reddito”, spiega Gräub. “Oggi per un investitore l’aspetto della protezione offerto dai bond è meno interessante, perché l’economia è resiliente e la liquidità ben remunerata. Inoltre, se l’economia rimarrà solida i default saranno minori, quindi è possibile diversificare il portafoglio obbligazionario anche attingendo a asset più rischiosi attingendo ai flussi cedolari elevati dei bond HY e del debito finanziario subordinato”, conclude l’esperto.