A settembre gli investitori sono tornati ad acquistare ETF azionari

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Secondo l’ultimo Market Activity Report di Flow Traders il mese di settembre è stato proficuo per il mercato europeo degli ETP in Europa, che ha raggiunto i 705 miliardi di euro di masse in gestione. Ciò significa che si sono registrati flussi in entrata pari a 11 miliardi di euro per gli ETF azionari, 3 milardi per gli ETF obbligazionari e 550 milioni di ETC. Gli investitori sono tornati ad investire sul mercato azionario globale tramite prodotti indicizzati, con flussi in entrata pari a 5 miliardi di euro, e sull’equity statunitense, con afflussi pari a 2,2 miliardi.

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Fonte: Flow Traders 

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Fonte: Flow Traders 

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Fonte: Flow Traders 

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Fonte: Flow Traders 

Simone Rosti, responsabile per l’Italia di Vanguard ha così commentato i risultati: “Vediamo sempre più investitori che cercano di capitalizzare questo anno positivo da un punto di vista azionario, preferendo alle singole scommesse geografiche, settoriali o di stile il Global Equity. Quindi la tendenza più importante a cui abbiamo assistito è stata proprio il riposizionamento verso indici più diversificati per appianare alcune potenziali correzioni del mercato. Ecco perché abbiamo visto un interesse sempre maggiore nel nostro ETF Vanguard FTSE All World UCITS ".

Da Eurizon Capital infatti hanno una view positiva sull’azionario, preferendo in particolare USA e a seguire Europa, Giappone, Paesi emergenti. “Nel periodo agosto – settembre 2019, la forte discesa dei tassi governativi e il contestuale appiattimento delle curve dei rendimenti hanno denotato una crescente preoccupazione degli investitori per la tenuta del ciclo economico. Più costruttiva, invece, la lettura che si può trarre dai mercati azionari, la cui tenuta riflette la considerazione che la discesa dei tassi potrà agire da stimolo alla crescita, prolungando il ciclo economico, soprattutto se nel frattempo USA e Cina elimineranno gli effetti restrittivi derivanti dalla guerra commerciale”, hanno commentato dalla SGR italiana.

Tale ottimismo è sicuramente collegato quindi al ritorno della politica monetaria espansiva da parte della Fed. “I mercati azionari hanno reagito con entusiasmo all’inversione delle aspettative sui tassi, anche se il commento a latere in occasione del taglio di luglio, definito dalla Federal Reserve un ‘aggiustamento di metà ciclo della politica monetaria’ piuttosto che l’inizio di un ciclo più aggressivo di allentamento, ha deluso alcuni operatori”, spiega William Davies, CIO EMEA e responsabile azionario globale di Columbia Threadneedle Investments. “La questione cruciale è se la riduzione del costo del denaro riuscirà a dare uno slancio alla crescita economica. In caso affermativo, i flussi di cassa futuri rimarranno stabili o potrebbero addirittura aumentare. Un calo del costo del denaro implica anche un tasso di sconto più basso, che fa salire il valore attuale dei futuri flussi di cassa e le quotazioni azionarie potrebbero quindi ancora salire”, aggiunge. Fermo restando i rischi connessi all’acuirsi delle tensioni commerciali.