I nuovi prodotti alla prove dei numeri: dopo un primo trimestre incerto, i piani individuali di risparmio registrano il primo vero boom negli ultimi mesi, portando la raccolta del semestre a 5,3 miliardi.
I dati sono ufficiali: il secondo trimestre ha registrato il primo vero exploit dei fondi aperti PIR compliant. Assogestioni, nella mappa trimestrale del risparmio gestito, indica una raccolta netta di questi prodotti pari a 4,3 miliardi di euro tra aprile e giugno 2017. Un risultato che porta il bilancio da inizio anno a quota 5,3 miliardi e che rende l’idea di una raccolta iniziale (pari al miliardo) in balia di dubbi e interrogativi circa la direttiva emanata dal governo. Chiariti alcuni quesiti, la raccolta si è infatti praticamente quadruplicata. La cifra in un certo senso soddisfa le aspettative di inizio anno, quando col lancio dei primi piani individuali di risparmio, secondo le stime annunciate dallo stesso presidente Tommaso Corcos, la raccolta a regime potrebbe arrivare ad aggirarsi tra i 16 e i 18 miliardi di euro.
L’interesse, a quanto pare, c’è tutto: i PIR sembrano rispecchiare un’innovazione importante per le società, per l’economia reale e per gli investitori. Andando nel dettaglio, a fare la parte del leone sono i PIR bilanciati (+2,5 miliardi) e nello specifico i bilanciati obbligazionari che nel secondo trimestre raccolgono da soli 1,8 miliardi. Se nel primo trimestre invece i prodotti azionari sembravano avere più slancio (+380 milioni) nel secondo trimestre la seconda categoria più gettonata è quella dei flessibili (+979 milioni), il che significa un saldo totale da inizio anno di 1,3 miliardi rispetto agli azionari che si fermano a poco più di un miliardo. Come risulta dalla mappa, inoltre, a fine giugno sono 22 i gruppi che hanno nel corso del primo semestre hanno lanciato i PIR, per un totale di 44 prodotti (32 dotati di una classe PIR, 39 con più classi). Di questi 27 sono fondi di nuova istituzione, 17 invece sono fondi pre-esistenti, la cui politica d’investimento è stata modificata per renderli PIR compliant.
I dati forniscono anche un quadro più netto rispetto alla raccolta di ciascuna società: Mediolanum, con i suoi due PIR, raccoglie nell’ultimo trimestre 897 milioni (da inizio anno 1,2 miliardi) conquistando il podio. "Banca Mediolanum ha colto sin dall'inizio le potenzialità dei nuovi strumenti PIR e siamo ben lieti di fare da apripista e traino della industry, a beneficio dell'economia del nostro Paese", ha dichiarato a Funds People l'amministratore delegato Massimo Doris. "Anche in questa occasione confermo il nostro obiettivo di raccogliere tre miliardi nell'arco di dodici mesi. A tal fine, nei giorni scorsi, abbiamo introdotto anche una soluzione assicurativa, Mediolanum Personal PIR, che si affianca ai due fondi di investimento disponibili sin da marzo".
In seconda posizione c'è poi Eurizon Capital, con 740 milioni di sottoscrizioni. Guardando al gruppo, Intesa Sanpaolo da inizio anno raccoglie 1,4 miliardi (compresi i 428 milioni di Fideuram). Anche Pioneer si piazza sul podio, con 717 milioni di raccolta nel semestre, seguita da Lyxor (554 milioni), Arca Fondi (429 milioni) e Anima (379 milioni).
Top ten delle società che raccolgono di più da inizio anno
Fonte: Assogestioni.