Ahnert (DWS): "L'engagement è il prossimo punto nell'agenda degli ETF"

Lukas Ahnert, DWS_news
Lukas Ahnert, DWS (foto FundsPeople).

A livello di sviluppo di nuovi ETF, in DWS stanno cercando di identificare quali sono le questioni che acquisiranno grande rilevanza tra tre anni, quelle su cui si concentreranno i loro clienti. “A livello di tematiche non è facile fare previsioni perché il mercato evolve molto velocemente. Ma la domanda di questi prodotti è persistente e i flussi sono relativamente stabili, il che dimostra l'impegno strategico degli investitori sui temi. La regolamentazione dà certezza ai prodotti che seguono criteri di sostenibilità, il che mette a proprio agio gli investitori. In quest'area ci sono opportunità per sviluppare nuovi prodotti, soprattutto con strategie orientate all'engagement. È il prossimo punto nell'agenda dell'ETF", spiega Lukas Ahnert, passive product specialist della società.

In che direzione di muoverà il futuro

Per Ahnert, la chiave nel settore degli ETF sta ora nell'"avvicinarsi al mercato in un modo nuovo e avere una struttura solida", commenta.

La società vede delle opportunità nel segmento dei green bond e dei social bond. “La maggior parte degli asset sono nei primi strumenti, ma anche i secondi stanno registrando una forte crescita. Nel mercato dei green bond si sono già fatti passi in avanti in termini di trasparenza grazie alla regolamentazione. Nel mondo degli ETF sostenibili, si sta passando dall'analisi del prodotto in sé a un orientamento più indirizzato verso gli emittenti, le obbligazioni e l'impatto", spiega.

A suo avviso, gli ETF a reddito fisso sono diventati prodotti che gli investitori acquistano e detengono. "Un indice di corporate bond è vasto e ogni mese vengono aggiunti o rimossi emittenti. Se un investitore volesse effettuare un ribilanciamento in tempo reale, dovrebbe effettuare circa 50 operazioni. Con un'unica operazione, un prodotto passivo può aiutare i clienti ad alleviare i ribilanciamenti mensili in modo molto più efficiente", commenta l'esperto

Il beneficio di una gestione attiva

A suo avviso, gli ETF a reddito fisso gestiti passivamente possono anche beneficiare di tecniche precedentemente associate alla gestione attiva. "Ci sono molti elementi con cui confrontarsi. Ad esempio, i fondi negoziati in borsa hanno limiti di tracking error e possono acquistare o vendere obbligazioni su base infra-mensile. Se sapete che una nuova emissione entrerà nell'indice alla fine del mese, perché non catturare il premio prima, proprio al momento del lancio? I nostri gestori di ETF lo fanno. È altamente valutato, soprattutto per quanto riguarda il reddito fisso societario", precisa Ahnert.

Se gli ETF a reddito fisso su indici generici sono sempre più utilizzati per la parte core dei portafogli, altri svolgono un ruolo più tattico. "L'universo è così ampio e l'investitore così sofisticato che molti prodotti vengono utilizzati per la parte satellite. Quest'anno è stato il caso delle strategie che replicano gli indici energetici, anche se la rotazione a cui abbiamo assistito non è tanto per settore quanto per fattori: value, dividendi e, più strutturalmente, verso gli ETF ESG, per i quali gli investitori hanno la consapevolezza che la peggiore performance relativa è da imputare al settore energetico. E loro lo accettano", conclude.