Alternativi in crescita, ecco i tre pilastri di Lyxor AM

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Si sa, le correlazioni tra asset class sono in tendenziale aumento. In questo contesto, dove emerge pure un incremento della volatilità e un aumento dei tassi di interesse da parte delle banche, l’esigenza di diversificare risulta sempre più complessa da mettere in pratica. Per questo negli ultimi c’è un aumento dell’interesse verso le strategie alternative. “Negli ultimi dodici mesi le strategie alternative hanno avuto un andamento ragionevolmente positivo”, conferma Philippe Ferreira, senior cross asset strategist di Lyxor Asset Management. “I benchmark liquid alternative sono aumentati del 2% e gli indici più ampi come l'indice HFRI Fund of Funds Composite sono cresciuti del 5,5%. La maggior parte di tali risultati è stata tuttavia generata nella seconda metà del 2017 anziché nella prima metà del 2018”, continua l’esperto. “Finora la performance è rimasta stabile, ma l'eterogeneità tra le strategie degli hedge fund è stata elevata. Nel primo semestre 2018 Fixed Income Arbitrage e L/S Equity hanno sovraperformato, mentre i CTA e alcune sotto-strategie Event-Driven (Special Situations and Distressed) hanno sottoperformato”.

È chiaro che tali strategie rispondono a quelli che sono i bisogni degli investitori come decorrelare, diversificare, generare alpha e protegersi dal rischio. “A nostro avviso, l’asset class è interessante in un contesto in cui le attività tradizionali hanno valutazioni molto elevate, i rischi politici sono elevati e le principali banche centrali stanno normalizzando la loro politica monetaria. La volatilità dei mercati dovrebbe aumentare nei prossimi trimestri e alcune strategie alternative sono particolarmente interessanti al fine di mitigare tali scenari”, chiarisce Ferreira. Non a caso chi sceglie questa tipologia di asset class spazia dalle banche private ai fondi pensione. “Le assicurazioni hanno mostrato meno interesse nel contesto della regolamentazione Solvency 2, che implica commissioni elevate per gli investimenti alternativi. Finora i flussi da inizio anno sono stati consistenti, in particolare per quanto riguarda gli UCITS Alternative. Le strategie che hanno raccolto maggiormente sono Fixed Income Arbitrage, Global Macro, L/S Equity (incluso Market Neutral L/S Equity)”.

I tre pilastri d'investimento

Se dunque in questo contesto di mercato, le strategie alternative sembrano una delle poche chiavi di volta per i risparmiatori, le raccomandazioni d’investimento di Lyxor AM si concentrato soprattutto su tre pilastri: favorire le strategie di selezione di titoli azionari e obbligazionari; sfruttare la ripresa globale delle attività di M&A; favorire le strategie che beneficiano dall'aumento dei tassi obbligazionari. “Manteniamo una posizione di sovrappeso in particolare sulle strategie Event-Driven e Merger Arbitrage”, spiega il manager. “Quest'ultima è una strategia con una bassa correlazione all’azionario e una bassa volatilità dei rendimenti. Forti volumi di M&A e spread ragionevolmente elevati dovrebbero essere di supporto. I fondi Special Situation sono interessanti in quanto sfruttano una vivace attività aziendale; tuttavia, il loro orientamento al lungo termine è un vento contrario. Manteniamo inoltre una posizione di sovrappeso sulle strategie Fixed Income Arbitrage, che si sono rivelate un buon diversificatore in un contesto di rendimenti obbligazionari in crescita. Siamo selettivi nello spazio L/S Equity, complessivamente neutrali, e preferiamo strategie di polarizzazione variabile a strategie di polarizzazione a lungo termine. Siamo difensivi sulle strategie CTA/Macro. Il contesto di mercato appare più favorevole per le strategie bottom-up rispetto a quelle top-down, in quanto la politica monetaria restrittiva e la riforma fiscale statunitense comportano una maggiore dispersione su azioni e obbligazioni all'interno degli indici di mercato”.

Frattanto, in vista di agosto, da Lyxor consigliano di stare attenti soprattutto alla guerra commerciale. “Gli investitori nutrono una reale preoccupazione per il fatto che il protezionismo possa mettere a rischio la crescita economica”, dice Ferreira. “In alternativa, se dovessi pensare a tre tematiche chiave direi: guerra commerciale, inflazione e le previsioni sugli utili societari. Un quarto tema di cui tenere conto a fine estate è la fase preliminare del bilancio italiano, in quanto potrebbe turbare i mercati obbligazionari”, conclude l’esperto.