Ecco il piano di riadattamento del modello di governance dell'organizzazione in vista dell'integrazione effettiva che avverrà tra due anni: Giordano Lombardo lascia. Arriva Cinzia Tagliabue per l'Italia.
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Qualcosa si muove. Eccome. Il gruppo Amundi ha ottenuto tutte le necessarie autorizzazioni regolamentari e ha soddisfatto tutte le condizioni sospensive per la realizzazione dell’acquisizione di Pioneer Investments. Perciò il prossimo 3 luglio le nozze saranno effettive. I lavori condotti negli ultimi sei mesi hanno permesso di confermare le strategie di sviluppo del nuovo Gruppo, di definire le priorità delle sue linee di business e di elaborare il piano operativo dell’integrazione. La fase preparatoria ha confermato la validità strategica e industriale del progetto di acquisizione di Pioneer Investments da parte di Amundi e il suo potenziale di creazione di valore. Le sinergie generate dall’integrazione saranno in linea con quanto già annunciato nel corso del mese di dicembre scorso. L’operazione prevede 150 milioni di euro di sinergie di costi e 30 miliondi di sinergie in termini di ricavi, al termine di un processo di integrazione che verrà implementato nel corso dei prossimi due anni.
I cinque pilastri del nuovo gruppo
Per catturare questo potenziale di crescita e di produttività, il Gruppo riadatta il modello di governance della sua organizzazione. La nuova struttura organizzativa sarà basata su alcuni pilastri:
1) Due divisioni, dedicate ai due grandi segmenti di clientela di Amundi: la divisione clienti retail e la divisione clienti istituzionali e corporate. La prima offrirà soluzioni di risparmio adatte alle esigenze della clientela individuale, attraverso reti di partner privilegiati o distributori terzi in Europa, Asia e America. La divisione, che serve oggi più di 100 milioni di clienti individuali nel mondo e rappresenta oltre 450 miliardi di euro di masse gestite, sarà diretta da Fathi Jerfel, coadiuvato da Cinzia Tagliabue (nella foto). La divisione clienti istituzionali e corporate svilupperà invece soluzioni di investimento adatte ai vari segmenti di clientela serviti: aziende, compagnie di assicurazione, investitori istituzionali, banche centrali e fondi sovrani. Le masse in gestione ammontano, ad oggi, a più di 860 miliardi di euro. La direzione della divisione sarà affidata a Dominique Carrel- Billiard, coadiuvato da Laurent Bertiau.
2) Le piattaforme di gestione, che forniscono l’intera gamma di soluzioni di investimento sviluppate per i vari segmenti di clientela. Il contributo di Pioneer Investments arricchisce l’universo delle asset class coperte e potenzia l’offerta di Amundi. Le piattaforme di gestione saranno dirette da Pascal Blanqué, CIO del Gruppo, coadiuvato da Vincent Mortier, Deputy CIO del Gruppo. Tali piattaforme di gestione attiva (fixed income guidata da Eric Brard; equities con i co-responsabili Romain Boscher e Diego Franzin; mercati emergenti affidata a Mauro Ratto; gestioni multi-asset a Matteo Germano; strategie US guidata da Ken Taubes) saranno suddivise in sei principali investment hub: Parigi, Boston, Dublino, Londra, Tokyo e Milano. Milano diventerà quindi uno degli investment hub globali di Amundi, in particolare nel campo della gestione multi-asset, e gli organici con sede in Italia saranno significativamente rafforzati. Per quanto riguarda le piattaforme di gestione presenti solo in Amundi, sono confermati come responsabili: Real & Alternative Assets: Pedro Antonio Arias; ETF, indicizzati e Smart Beta: Fannie Wurtz; Treasury: co-responsabili Thierry Ancona, Thierry Darnon; Prodotti strutturati: Jean-Philippe Bianquis; Retirement Solutions: Xavier Collot.
3) La divisione Operations, Services and Technology, che comprende principalmente le seguenti funzioni: IT, Middle Office, Client Servicing, Trading e Amundi Services. La responsabilità della divisione sarà affidata a Guillaume Lesage, coadiuvato da David Harte.
4) La divisione Business Monitoring and Control, che riunisce principalmente le seguenti funzioni: HR, Comunicazione, Risk Management, Audit, Legal e Compliance. La responsabilità della divisione sarà affidata a Bernard de Wit, il quale sarà inoltre responsabile della gestione del progetto di integrazione tra Amundi e Pioneer Investments.
5) La divisione Finance and Strategy sarà posta sotto la responsabilità di Nicolas Calcoen, coadiuvato da Domenico Aiello.
Nuovo responsabile in Italia (e non solo)
L’organizzazione del Gruppo Amundi sarà quindi globale nei processi di investment management, così come nella gestione delle infrastrutture operative e di controllo condivise, ma avrà anche una dimensione locale, per assicurare uno stretto contatto con la clientela. La nuova struttura sarà sviluppata in più di 30 Paesi. Per l'Europa in Italia a guidare il gruppo sarà Cinzia Tagliabue. La professionista assumerà l’incarico di vice-responsabile della divisione clienti retail del nuovo Gruppo, diventando inoltre amministratore delegato Italia. Altre figure di rilievo saranno Evi Vogl per la Germania, Werner Kretschmer per l'Europa centrale ed orientale, Laurent Guillet per la Gran Bretagna e Robert Richardson per il mercato irlandese. In USA, Canada e America Latina a guidare il gruppo ci sarà Lisa Jones. In Asia invece sono nominati Julien Fontaine in Giappone, Xiaofeng Zhong in Asia settentrionale, Jack Lin in Asia sud-orientale e Nesreen Srouji in Medio Oriente.
L’azienda sarà guidata da un Comitato Esecutivo di grande esperienza composto dai principali manager operativi in carica nei due Gruppi. Giordano Lombardo, CEO e Group CIO di Pioneer Investments, ha deciso di esplorare nuove opportunità per la prossima fase della sua carriera professionale e lascerà il Gruppo dopo il closing dell’operazione. Giordano ha ampiamente contribuito alla costruzione e allo sviluppo di Pioneer Investments nel corso degli ultimi 20 anni, e ha in particolare operato per la stabilizzazione degli asset dell’azienda nel corso degli ultimi anni, caratterizzati dal processo di vendita di Pioneer Investments. Ha inoltre rivestito un ruolo fondamentale nell’integrazione con Amundi e ha attivamente contribuito al coordinamento dei lavori di preparazione dell’integrazione.
“L’acquisizione di Pioneer è una tappa importante nell’attuazione della strategia di Amundi" spiega Yves Perrier, amministratore delegato, presidente del comitato esecutivo. "Essa permette, da un lato, di consolidare la nostra posizione di leader europeo e, d’altra parte, di rafforzare l’offerta di prodotti e servizi rivolta ai nostri clienti. Il top management e i responsabili chiave sono stati identificati. Amundi è quindi pronta a fare dell’integrazione di Pioneer un acceleratore del proprio sviluppo, a vantaggio dei propri clienti, dipendenti e azionisti”.