Analisi rischio-rendimento 2019 dei fondi multi-asset flessibili

Per i fondi multi-asset flessibili è difficile poter individuare una categoria omogenea che li rappresenti al meglio, pertanto abbiamo considerato come criterio principale la flessibilità dell’asset allocation, cioè la possibilità da parte del gestore di posizionarsi liberamente su le diverse asset class, rispondendo a sua volta ai diversi obiettivi di investimento. Se da un lato alcuni fondi mirano a raggiungere la redditività tipica del mercato azionario senza avere l’obbligo di essere investiti al 100%, dall’altro ci sono alcuni prodotti che puntano ad una perfetta diversificazione che si adatti a qualsiasi fase di mercato. Lo scopo di questa comparazione è puramente analitico e descrittivo.

Comportamento dei fondi

In termini di rendimento tutti i fondi del campione di analisi nel 2018 hanno presentano un risultato migliore, seppur negativo, rispetto alla media di categoria Morningstar (EUR Flexible Allocation – Global). Anche nel caso dei rendimenti a 3 e 5 anni hanno raggiunto performance positive superiori della media. Il 2019 è appena iniziato, ma mostra invece risultati discordanti tra loro.

Ha iniziato l’anno in maniera particolarmente brillante il BL-Global Flexible, con rating Consistente Funds People, di Banque de Luxembourg (BLI), con un rendimento YTD del 7,98% contro una media del 5,54%. “Abbiamo sfruttato il rimbalzo dello scorso febbraio sul mercato azionario per ridurre la nostra posizione, e non abbiamo aggiunto nuove posizioni. Anche l’esposizione in bond e oro sono state leggermente ridotte. Equity, oro e allocazione valutaria hanno dato un contributo positivo alle performance di inizio anno. Nell'ambito del portafoglio azionario, i maggiori contributori al rendimento positivo sono stati Roche Holding, Fresenius, Assa Abloy, Hikvision e Thai Beverage, mentre i maggiori contributori negativi sono stati Gilead Sciences, Tencent Holdings, Denso e Tadano”, ha commentato Guy Wagner, managing director di BLI.

Un 2019 soddisfacente anche per il Raiffeisen-Nachhaltigkeit-Mix, con rating Consistente Funds People, che ha registrato una performance YTD del 7,55%. “Negli ultimi due mesi la ripartizione generale in azioni, obbligazioni e liquidità nel fondo è cambiata solo marginalmente. Equity e bond rappresentano rispettivamente circa la metà del volume del fondo. A livello azionario abbiamo ancora una sovraponderazione nei settori IT ed healthcare. Abbiamo inoltre aumentato il peso dei titoli difensivi che, a nostro avviso, hanno mostrato una relativa sottoperformance negli ultimi mesi. Più recentemente abbiamo posizionato il portafoglio del fondo in modo marginalmente più difensivo: abbiamo quindi preso profitto vendendo le ultime posizioni nel settore dell’energia fossile. Per la parte obbligazionaria preferiamo ancora il credito rispetto ai titoli di Stato. Per quanto riguarda le obbligazioni non-euro, che hanno un peso del 10% nel nostro portafoglio, continuiamo a preferire le obbligazioni in dollari USA, mentre non ci focalizziamo più su quelle in sterline britanniche, soprattutto a causa delle insicurezze generate dalla Brexit”, ha dichiarato Wolfgang Pinner, responsabile SRI di Raiffeisen Capital Management.

Fonte: Elaborazione propria. Dati Morningstar Direct al 26 marzo 2019.

Per quanto riguarda il rischio, spicca il fondo Sextant Grand Large, con rating Consistente Funds People, di Amiral Gestion, che è riuscito a contenere la volatilità a 3 anni a 3,24% registrando un max drawdown a 3 anni pari a -4,84, a fronte di un rendimento a 3 anni annualizzato di 4,16%.

Fonte: Elaborazione propria. Dati Morningstar Direct al 28 febbraio 2019.