Andrea Baron (MFS): “Ci stiamo avvicinando alla fine del ciclo economico”

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“Ci stiamo avvicinando alla fine sia del ciclo economico sia degli investimenti". A dirlo è Andrea Baron, managing director di MFS Investment Management, in un'intervista concessa a Funds People per approfondire la view di mercato della società. Secondo il responsabile, infatti, nessuno può definire il timing ideale in cui vendere, motivo per cui i gestori di MFS preferiscono le società che nei prossimi tre o cinque anni saranno in grado di produrre utili, puntando a presevare il capitale investito.

Nel corso del 2017 la società di gestione aveva ridotto notevolmente le posizioni in asset class meno liquide nei portafogli, in controdenza rispetto alle notizie del record di flussi registrati, ad esempio in prodotti passivi e negli high yield. “Non le riteniamo più interessanti dal punto di vista del rapporto rischio/rendimento. In molti settori abbiamo notato una consistente riduzione della liquidità e ciò che dobbiamo domandarci è chi farà il pricing in caso di un crollo. È veramente così liquido il mercato?”

MFS IM è un gestore attivo che utilizza un approccio bottom-up nella selezione dei titoli da inserire in portafoglio in un orizzonte d’investimento di lungo periodo. Nel breve termine la possibilità di creare con un valore aggiunto è davvero limitata a causa della bassa dispersione dei rendimenti dei titoli e un portafoglio con un alto turnover aumenta i costi di transazione in modo considerevole”, commenta il managing director. Le società preferite sono quelle che basano il loro modello di business fra l'altro sugli intangible asset (elevato know how), stabili cash flow e un tasso d’indebitamento molto basso.

"Selezioniamo società con un forte pricing power, che possano avere potere contrattuale con i fornitori e che non risentano di cambiamenti politici o della volatilità dei prezzi delle materie prime”. Secondo MFS, le valutazioni del mercato sono eccessivamente elevate e quindi distanti dal loro valore reale. Motivo per cui attualmente siamo attenti alla preservazione del capitale.

Due chiacchiere sull'MFS European Value Fund

Tra i diversi fondi di MFS con marchio Funds People troviamo l’MFS European Value Fund con triplo rating ABC. Il comparto, gestito da Benjamin Stone e da Pablo De la Mata, investe in titoli azionari europei di alta qualità che sono ritenuti sottovalutati rispetto alla potenzialità di crescita degli utili e con un focus sul downside risk protection. L’approccio di gestione del team si basa su una ricerca integrata, dove sia gli analisti equity che bond lavorano in team per studiare il bilancio a 360 gradi. L’analista in MFS è una posizione di carriera a pieno titolo, sia in termini di responsabilità che di salario.

La selezione avviene attraverso lo studio dell’analisi fondamentale dei bilanci. Per noi è importante capire quali società producono utile e in che modo lo fanno: in passato c’è stato sempre un gap enorme in termini di performance tra le società con i bilanci in positivo e quelle in negativo. Dopo la bolla delle Dot-Com e dopo la crisi finanziaria del 2008 però, il mercato, spesso trainato dalle mode del momento, non è più in grado di distinguere le buone società da quelle cattive, con il rischio di crollo in fase di flessione”, spiega Baron. Grazie all’analisi integrata, nel 2008 il fondo ha sovraperformato del 10% il benchmark pur rimanendo completamente investito: “I nostri analisti equity e bond hanno colto i rischi legati alle posizioni subprime nel bilancio delle banche riducendone notevolmente l'esposizione”. Il portafoglio è investito soprattutto in società a grande capitalizzazione e non ha vincoli di concentrazione di portafoglio.

Al 31 dicembre 2017, l’esposizione settoriale di portafoglio è in beni di consumo difensivi (29,84%), sul segmento industriale (19,05%), tecnologico (15,07%) e finanziario (10,59%), portando a casa un rendimento a fine anno del 14,74% per la classe retail. Il fondo è attualmente soft closed per i nuovi investitori.