Araujo (M&G): "Investiamo in imprese con un potenziale di crescita dei dividendi superiore all’inflazione dei Paesi del G7"

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Alex Araujo. Foto concessa (Daniel Lewis)

Le infrastrutture quotate traggono beneficio da tendenze strutturali solide, come l’energia rinnovabile, i trasporti puliti e la connettività digitale che, con ogni probabilità, saranno temi legati ai prossimi decenni. Come legare dunque questo principio a delle idee di investimento? "Più di recente, la situazione geopolitica ha evidenziato la profonda dipendenza dell’Europa dal metano russo e posto la questione della sicurezza energetica al centro dell’agenda politica. La conseguente impennata nei prezzi del metano ha messo in rilievo l’importanza non solo delle fonti alternative di approvvigionamento ma di fonti energetiche alternative. Siamo convinti che le infrastrutture possano giocare un ruolo unico in questo senso per offrire soluzioni di lungo termine" a spiegarlo è Alex Araujo, gestore di M&G (Lux) Global Listed Infrastructure Fund.

Attenzione costante alla crescita a lungo termine

Il fondo che ha ottenuto nel 2022 il Rating FundsPeople, dal lancio nell’ottobre 2017 ha mantenuto invariato il processo di investimento, "continuiamo a gestire la strategia con un’attenzione costante alla crescita nel lungo termine; non investiamo in titoli ad alto rendimento (bond proxy) che per loro natura sono molto sensibili ai capricci di mercato sui tassi d’interesse" spiega il gestore.

I livelli di inflazione più alti sono stati considerati da molti come un possibile rischio per i titoli delle infrastrutture, Araujo non è d'accordo e li valuta in senso positivo. "Accogliamo con entusiasmo un mondo con sviluppo economico a inflazione controllata che offre una fonte di crescita fondamentale a molte aziende quotate che si occupano di infrastrutture. I ricavi legati all’inflazione sono la caratteristica principale dell’asset class e un fattore chiave di crescita del flusso di cassa e dei dividendi che ricerchiamo. Il nostro obiettivo è investire in imprese con un potenziale di crescita dei dividendi superiore all’inflazione dei Paesi del G7" prosegue.

Di base, spiega il gestore, il fondo è gestito secondo una strategia a bassa rotazione, in cui i titoli acquistati vengono detenuti per lungo tempo (buy-and-hold) ma i periodi di ribasso del mercato innescati da cambiamenti nel sentiment "costituiscono tipicamente delle opportunità d’acquisto per asset infrastrutturali con una lunga vita residua e in grado di generare entrate affidabili e una crescita dei flussi di cassa. Un elemento importante delle nostre considerazioni relativamente al processo di selezione riguarda poi la valutazione dei titoli" commenta Araujo.

Va da sé che due anni fa, a seguito della crisi sanitaria mondiale innescata dalla pandemia da Covid-19, i gestori siano stati più attivi del solito e "abbiamo aperto 6 nuove posizioni nelle utility. Abbiamo selezionato e seguito queste aziende per molti anni ma le loro valutazioni erano fuori portata fino a che il calo di mercato ha fornito il punto di ingresso che stavamo aspettando. Più di recente, a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina, abbiamo aggiunto esposizione ad aziende che gestiscono autostrade e che sono ben posizionate per poter esercitare “pricing power” (potere di fissare i prezzi) nell’attuale contesto inflazionistico. Abbiamo anche aumentato il peso del fondo sulle infrastrutture di pagamento ritenendo che lo spostamento strutturale dai pagamenti in contanti verso quelli digitali o tramite carte di debito/credito resterà invariato" spiega in questa intervista.

Un approccio sostenibile sin dagli inizi

Sin dal 2017 l’analisi delle tematiche ESG è stata parte integrante del processo d’investimento secondo quando racconta a FundsPeople Araujo. "Investiamo in aziende con asset fisici che per loro natura non possono essere spostati e hanno un impatto su una pluralità di attori/stakeholder. Il nostro processo ESG è ideato per valutare la sostenibilità degli asset e assicurare di conseguenza che i flussi di cassa generati dal business dell’infrastruttura in cui stiamo investendo siano sostenibili e abbiano la possibilità di crescere nel lungo termine. Dobbiamo altrettanto assicurarci che le imprese che selezioniamo godano dell’approvazione da parte della comunità in cui operano e la mantengano nel corso del tempo" spiega.

Per quanto concerne invece la logica dell'esclusione, nella gestione di una strategia azionaria sulle infrastrutture, "evitiamo naturalmente settori controversi come quello del tabacco, del gioco d’azzardo, dell’intrattenimento per adulti e degli armamenti ma applichiamo anche limiti stringenti alla produzione di energia da carbone o nucleare per il possibile rischio di stranded asset associato a queste fonti energetiche" conclude il gestore di M&G.