Funds People ha intervistato il nuovo country head di La Financiere de l’Echiquier per capire quali sono le nuove sfide sul mercato italiano della società.
Alessandro Arrighi, prima di approdare in La Financière de l'Echiquier (LFDE), ha ricoperto numerosi incarichi di rilevanza nelle divisioni commerciali che lo hanno reso un esperto conoscitore del mercato e delle sue dinamiche. La sua carriera lavorativa è iniziata in Aureo Gestioni, nel reparto vendite della SGR. Nel 2007 ha accettato la sfida di Carmignac di sviluppare il mercato italiano diventando deputy country head Italia della società. Nel 2013 ha aperto gli uffici di Ethenea a Milano, anche stavolta sviluppando il mercato italiano da zero. “Ho deciso di accettare questa nuova sfida di LFDE perché mi piacciono i progetti ambiziosi ed espormi in prima persona”, spiega Arrighi.
“Rispetto a un tempo, il mercato italiano è diventato molto difficile. È necessario creare un’identità chiara del brand e non essere generalisti. A differenza degli altri Paesi europei, come Francia, Germania e Svizzera, in Italia non esiste la consulenza indipendente”. La distribuzione avviene attraverso le grandi reti bancarie e questo può avere dei grossi vantaggi o svantaggi: “se riesci a creare degli accordi di distribuzione il gioco diventa più semplice, ma in caso contrario si rischia di rimanere fuori dal giro. In Francia, ad esempio, sono molto diffusi studi associati, piccole SIM, family office indipendenti che rendono il mercato distributivo con barriere all’entrata più basse”, spiega il manager.
“Rispetto a un tempo, sul mercato italiano è diventato anche più difficile fidelizzare il cliente. Una volta si sposava una casa, un gestore o un prodotto, mentre oggi, a causa dell’iper-concorrenza del mercato, nel momento il cui il fondo non raggiunge gli obiettivi il cliente esce dall’investimento. La grossa differenza è che un tempo non si guardava solo ai risultati, ma si credeva in un progetto di crescita”.
Secondo Arrighi per rispondere alle nuove sfide dettate dal mercato italiano è fondamentale la qualità, la professionalità, l’expertise e la continuità. "Ovviamente non si può essere esperti di tutto, ma bisogna definire delle aree che verranno poi associate al DNA dell’azienda”. Per dimostrare l’impegno e la fiducia sulla crescita del mercato italiano, oggi il team italiano di LFDE è composto da cinque persone. “Crediamo di poter offrire molto ai nostri partner sia dal punto di vista dei prodotti che di servizio. La più grande sfida sarà sviluppare il mercato istituzionale wholesale e istituzionale puro. Al momento non abbiamo mandati in Italia, ma a Parigi abbiamo un team RFP dedicato con esperienza pluriennale su mandati in tutto il mondo”.
Prodotti
LFDE vanta di un’elevata expertise sull’azionario europeo con prodotti con un elevato track record: “Le nostre strategie sono il risultato di convinzioni profonde. LFDE ha sviluppato negli anni dei modelli proprietari della gestione che sono brevettati. Oggi possiamo definire quattro gambe che sono tutte figlie dello stesso processo: l’expertise sulle small cap europee, le large cap europe e internazionali, la gestione diversificata e gli strumenti del credito (segmento corporate convertibile e perpetual)”, spiega Arrighi. LFDE ha sviluppato nel tempo anche un modello proprietario qualitativo di analisi ESG: la variabile fondamentale è la G (governance) in quanto le altre due verranno di conseguenza. “Al momento abbiamo due fondi con Label ISR francese ed entro fine anno il 100% dei nostri fondi saranno etichettati con questo riconoscimento ESG”, conclude Arrighi.