Asset management e investment banking: il meglio dei due mondi

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Investment banking e asset management sono due mondi dello stesso universo finanziario che si muovono parallelamente. Mentre il primo si focalizza sulla creazione del capitale finanziario per i propri clienti, il secondo riguarda la gestione del patrimonio di terzi. Una realtà che unisce questi due mondi è la THEAM Quant UCITS SICAV del Gruppo BNP Paribas. A spiegarlo a Funds People è Roberto Bartolomei, head of Global Markets THEAM Quant Fund Sales per BNP Paribas SA.

“La THEAM Quant UCITS SICAV fa parte di MAQS (Multi-Asset, Quantitative and Solutions), il frutto della collaborazione tra BNP Paribas AM e BNP Paribas Corporate and Institutional Banking, che si compone di tre divisioni focalizzate su strategie sistematiche e alternative: CamGestionTHEAM Multi-Asset Solutions. Il valore aggiunto di questa partnership tra asset management e banca di investimento è quello di offrire al cliente finale il meglio dei due mondi. La divisione THEAM Quant è composta da 50 investment specialist che si occupano sia della gestione dei fondi UCITS sia della creazione delle rispettive strategie. Nella parte di investment banking disponiamo di un altro gruppo di 50 specialisti quantitativi, che si occupano sia della creazione e composizione di modelli e strategie sia della gestione e monitoraggio delle stesse, una volta lanciate sul mercato. È un team basato tra Parigi, Londra, Tokyo e New York, che gestisce circa 20 miliardi di euro di AuM, perciò molto numeroso e con buona parte degli asset prevalentemente su clienti istituzionali, ma anche privati”, spiega Bartolomei.

Tutte le strategie della Sicav sono quindi di proprietà BNP Paribas, “a differenza di altre piattaforme che integrano strategie di terzi all’interno di fondi UCITS successivamente venduti sul mercato. Sono fondi con un ampio track record, che il cliente finale può quindi inserire in portafoglio dopo averne valutato il comportamento nell’arco del tempo”, afferma il manager.

Le soluzioni sono diverse, e spaziano dalle strategie azionarie benchmarked, sia fattoriali sia high conviction con approccio bottom-up, a quelle alternative e flessibili, dove vengono utilizzate delle opzioni come copertura per abbassare la volatilità e quindi il potenziale drawdown di mercato. “Disponiamo anche di fondi SRI, dove spesso ci avvaliamo di partnership sia con gruppi terzi molto conosciuti, come per esempio la Banca Mondiale, sia con società di rating, come ad esempio Vigeo.

DEFI (Diversified Equity Factor Investing)

Come afferma il manager della Banca, una strategia multi-fattoriale che considera quattro fattori di rischio che un gestore tradizionale deve valutare è la strategia DEFI (Diversified Equity Factor Investing). “In questa strategia il fund manager riesce a coprire un ampio universo di selezione attraverso un processo di investimento sistematico che fornisce al cliente finale una maggior trasparenza del processo di investimento e un abbassamento dei costi di gestione paragonato con un fondo gestito in maniera discrezionale. Con 5 miliardi di euro di AuM, la strategia racchiude diversi fondi: il THEAM Quant – Equity US DEFI, il THEAM Quant – Equity Europe DEFI, il THEAM Quant – Equity World DEFI e il THEAM Quant – Equity World DEFI Market Neutral. In particolare quest’ultimo sta riscuotendo un discreto successo nel contesto attuale del mercato”.

Nello specifico, per quanto riguarda il fondo Market Neutral, secondo Bartolomei le caratteristiche più interessanti, a parte la selezione dei risk factor a livello sistematico per un portafoglio composto di società dei Paesi sviluppati a livello globale, è il fatto che questo prodotto dispone anche di una strategia in grado di neutralizzare il beta in maniera molto efficiente attraverso una selezione di futures. “Un altro aspetto rilevante da tenere in considerazione è che il fondo prevede solo una management fee di 60 basis points e non vi è alcuna performance fee. È una soluzione che aggiunge valore per i clienti che la detengono in portafoglio e mira a coprire i picchi di volatilità di mercato. Notiamo che molti distributori fanno fatica a collocare solo ETF a causa della mancanza di alpha di mercato. Questa strategia DEFI rappresenta un buon connubio tra una strategia passiva e una multi-fattoriale più discrezionale: è una sorta di strategia semi passiva e prevede un tracking error del 3,5%, dove ogni posizione può raggiungere un massimo del 2%”.

Income Defensive

La strategia Income Defensive gestisce 5 miliardi di euro di asset, ed è disponibile in tre versioni: THEAM Quant – Equity Income Europe Defensive (con rating Consistente Funds People),THEAM Quant – Equity Income Eurozone Defensive THEAM Quant – Equity Income US Defensive. “È una soluzione molto interessante, perché dà l’idea del mix tra asset management e investment banking. Svolgiamo infatti una selezione di azioni in maniera sistematica (in questo caso azioni o società che hanno un high dividend costante). Dall’altra parte, combiniamo questo portafoglio high dividend con un overlay di opzioni, con lo scopo di abbassare la volatilità e i drawdown di portafoglio, aumentandone allo stesso tempo lo yield. È una strategia azionaria con target yield interessante - 5-6% all’anno per la versione Europe, 4-5% per le versioni Eurozone e US - e una volatilità inferiore del 50% rispetto all’azionario puro. Dal suo lancio (la versione Europe è stata lanciata nel 2013), oltre ad aver conseguito un dividendo annuale di almeno il 5%, ha anche avuto la capacità di salvaguardare il capitale del cliente finale abbassando i drawdown del 50%”, afferma il manager.

Nel 2016 è stata lanciata la versione Eurozone che, come afferma Bartolomei, “beneficia di un ulteriore abbassamento di volatilità perché elimina il rischio valuta. È un fondo molto interessante per diverse tipologie di clienti come per esempio assicurazioni, fondazioni e fondi pensioni e anche clienti privati. In Italia il tipico cliente privato detiene il 70-80% dei propri investimenti in Btp, strumenti che al momento faticano a trovare rendimento, e attraverso questa soluzione riescono invece a entrare nel mondo azionario con una volatilità molto più bassa rispetto al mercato. Anche le fondazioni, i fondi pensione e altri clienti istituzionali riescono ad usare questa strategia per investire nell’azionario senza assumersi tutto il rischio di un tipico investimento azionario. Infine, come terza tipologia, vi sono le compagnie assicurative, che lo utilizzano per essere esposti al mercato azionario, beneficiando del rendimento di tale mercato ma allo stesso tempo riducendo il loro Solvency Capital Requirement (SCR) del 50%. 

Equity GURU

Equity GURU è uno dei primi fondi lanciati sul mercato dalla società (2009), anche se la strategia GURU esiste dal 2006. L’approccio è sistematico ma puramente bottom-up, multi-fattoriale e senza tracking error. Un portafoglio alpha molto diversificato, perché raramente prevede una posizione su un’azione che superi il 5%. Con masse in gestione complessive pari a 7 miliardi di euro, le tipologie di questa strategia sono cinque: THEAM Quant – Equity Europe GURU (rating Consistente Funds People)THEAM Quant – Equity Eurozone GURUTHEAM Quant – Equity World GURUTHEAM Quant – Equity Emerging Markets GURU eTHEAM Quant – Equity Long/Short GURU. “Anche su quest’ultimo notiamo molto interesse da parte del mercato, perché è visto come un prodotto absolute return. Ha un posizionamento per metà in Europa e per metà in USA. Ha la possibilità di avere un long bias fino al 30%. Notiamo, inoltre, che i clienti lo utilizzano per gestire la dispersione tra Europa e USA, perché si può ottenere una posizione neutral Europe e US long bias fino al 30%”, afferma Bartolomei.

Multi-Asset Diversified

Un fondo absolute return considerato nel mercato come un “manage futures fund” è il THEAM Quant – Multi Asset Diversified (rating Consistente Funds People), che secondo il manager è uno dei pochi sul mercato che vanta un track record di 10 anni con una strategia trasparente. “Altri fondi di questo tipo sono infatti black box, in questo caso invece il fondo replica il mercato attraverso 14 futures sull’equity, fixed income, commodities e real estate, e ogni giorno ribilancia il portafoglio attraverso un indice dato dai prezzi storici del mercato, dalle correlazioni tra tutte le asset class e dalla volatilità a medio termine. L’obiettivo è quello di avere un portafoglio giornaliero ottimale, offrendo una giusta allocazione alle asset class. La management fee della classe istituzionale è dello 0,54% annuale, e anche in questo caso non vi è una performance fee. Una caratteristica peculiare del fondo è che si riescono ad avere informazioni sull’investimento a livello giornaliero, a differenza di altri fondi simili sul mercato ma ribilanciati mensilmente, quindi meno reattivi”.

Climate Care

Il Gruppo BNP Paribas considera il mondo ESG uno dei suoi pilastri principali, e questo si rispecchia anche all’interno dell’offerta THEAM Quant. “Due dei nostri fondi inerenti all’SRI sono il THEAM Quant – Equity Europe Climate Care, del quale abbiamo lanciato sia la versione long only sia quella protetta. Il fondo rappresenta la versione azionaria dei green bond. È un fondo tematico perché offriamo al cliente finale la possibilità di aderire alla filosofia del climate change attraverso società europee con un ambizioso piano di energy transition. Il fondo mantiene un tracking error del 5% con il mercato europeo, allineato al benchmark UE, offrendo quindi un basso livello di rischio. La strategia, inoltre, viene creata utilizzando i rating di Vigeo relativi all’indice Energy Transition Score abbinati all’exclusion list di BNP Paribas AM. Il secondo fondo invece è il THEAM Quant Equity Europe Climate Care 90% Protection, che è garantito al 90% e paga una cedola annuale dell’1%. È una strategia sulla quale abbiamo raccolto circa 500 milioni di euro e continuiamo a ricevere richieste di modifica a seconda del cliente”.

World Goals

Un altro fondo lanciato dalla Sicav recentemente, nel dicembre 2017, è il THEAM Quant – World Global Goals Fund, che ha come finalità l’investimento azionario basato su uno stock picking che tiene in considerazione i 17 obiettivi delle Nazioni Unite. “Rappresenta una combinazione tra le azioni delle società analizzate e gli obiettivi delle Nazioni Unite”, conclude il manager.