Assofondipensione, Giovanni Maggi riconfermato alla presidenza

Giovanni Maggi
Giovanni Maggi

Una conferma attesa. Giovanni Maggi è stato rieletto alla presidenza di Assofondipensione e resterà alla guida dell’associazione dei fondi pensione negoziali sino al 2027. Il 14 febbraio si è tenuta a Roma l’Assemblea per il rinnovo del consiglio direttivo e del collegio sindacale dell’Associazione. Il segretario confederale CISL Ignazio Ganga è stato eletto vicepresidente, e succede a Domenico Proietti.

Il nuovo consiglio direttivo per il prossimo triennio vede quindi, in rappresentanza dei Soci promotori: Pierangelo Albini (Confindustria), Laura Bernini (Confcommercio), Paola Giuliani (Confservizi), Sabina Valentini (Alleanza delle Cooperative Italiane), Lara Ghiglione (CGIL), Valeria Picchio (CISL), Vera Buonomo (UIL), Adelmo Barbarossa (UGL).

In rappresentanza dei Fondi Soci: Riccardo Realfonzo (Cometa), Adriano Propersi (Fonchim), Maurizio Grifoni (Fon.te), Salvatore Carta (Telemaco), Marco Ficara (Priamo), Antonio Nardacci (Fondoposte), Andrea Fiordelmondo (Fondenergia), e Marco Mingrone (Previdenza Cooperativa).

I numeri

Assofondipensione riunisce 32 fondi associati per un patrimonio gestito a fine 2023 superiore ai 67 miliardi di euro e un numero di posizioni in essere di quasi quattro milioni di iscritti. I numeri sono stati ricordati da Maggi nel corso della relazione di fine mandato davanti all’assemblea: numeri importanti ma ancora insufficienti di fronte ai timori di “un’Italia in declino demografico, con i dati choc dell’Istat che prefigurano tra pochi anni il pericolo di un’emergenzasociale e previdenziale, occorre allargare la platea di lavoratori che hanno accesso alla previdenza complementare affinché sia un’opportunità per il futuro di tutti”. Per questo motivo il presidente ha sostenuto con forza la necessità di rafforzare il secondo pilastro, auspicando “la riapertura di un confronto tra istituzioni e fondi pensione” per affrontare le criticità che oggi ancora caratterizzano il settore e discutere di un sistema impositivo che si mantenga agevolato ed equo, anche sull’esenzione fiscale dei rendimenti prodotti da investimenti alternativi.

Sul fronte delle performance 2023, i dati danno conto di risultati in media positivi per tutti i comparti di investimento, con valori più elevati per le gestioni con una maggiore esposizione azionaria (rendimenti del 10% in media) e per le linee bilanciate (media 6,9%). Valutando i rendimenti su orizzonti temporali più coerenti con le finalità del risparmio previdenziale, negli ultimi dieci anni (2014-2023), tutti i comparti azionari e anche una buona parte dei bilanciati mostrano rendimenti più elevati rispetto al TFR. “La previdenza complementare negoziale – continua Maggi - ha dimostrato una grande resilienza, a fronte di una previdenza di base che, per sua natura, è interamente esposta ai rischi di andamenti economici e demografici negativi specifici del nostro Paese.  Con questi dati siamo tentati di guardare al 2024 con un cauto ottimismo”. Certo, sono molti gli elementi di incertezza, su tutto l’instabilità geopolitica. Per questo motivo l’associazione guarda alla diversificazione degli investimenti, attraverso il ricorso anche a strumenti come i private asset.

Investire nell’economia reale

Qui si inserisce il Progetto Economia Reale, che Assofondipensione porta avanti in collaborazione con Cassa Depositi e prestiti. Al progetto hanno aderito 16 fondi e la raccolta si attesta a “460 milioni di euro con il fondo di fondi di private equity e 340 con quello di private debt”. A questa iniziativa si somma l’operazione di sistema con la CDP per gli investimenti nelle infrastrutture, da cui ha originato il FOF Infrastrutture, ai fini di un approccio in termini di rischio contenuto per coinvolgere territori e settori infrastrutturali strategici. “La previsione di una tassazione agevolata e più competitiva sugli investimenti - continua Maggi - sarebbe un bel segnale per i fondi soci che con responsabilità si sono messi a fare rete per portare benefici al sistema Paese”.

Sostenibilità e azionariato attivo

Un altro punto posto all’attenzione degli associati è inerente ai temi della sostenibilità. Assofondipensione, in sinergia con il Forum per la Finanza sostenibile di cui è socia, ha accresciuto anche il supporto ai fondi associati anche per lo sviluppo di una cultura di azionariato attivo, richiesta dalla Direttiva Shareholer Rights. Nell’ambito di questo processo, con il supporto del proxy advisor Frontis Governance, l’associazione ha lanciato il “Progetto sull’esercizio coordinato in forma consortile del diritto di voto”per arrivare a votare nelle assemblee delle società emittenti sui temi sociali, ambientali e di governance. Ad oggi hanno aderito al progetto 14 fondi (con patrimonio complessivo pari a 25,937 miliardi di euro e oltre 2 milioni 300 mila posizioni in essere). Si voterà in Italia, UE, Gran Bretagna e Svizzera. Assofondipensione è già pronta per la stagione assembleare 2024. Il nuovo vicepresidente Ganga ha definito il progetto “un importante esperimento di esercizio della partecipazione sindacale e della democrazia economica da sostenere con convinzione”.