Azimut e Anima, vale la pena continuare a scommettere

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Flickr, Creative commons, Derek Gavey

I titoli delle società del risparmio gestito italiano hanno il segno più davanti e continueranno ad averlo. Parola del colosso statunitense Goldman Sachs che, in un report, fa sapere di “aspettarsi un’ulteriore spinta al rialzo sui titoli delle SGR italiane grazie alle riforme strutturali in corso, alle iniziative aziendali e alla tipologia di business, molto sostenibile”. E Azimut e Anima restano nella ‘Conviction Focus List’ della banca d’affari. Per gli analisti saranno i fattori strutturali a guidare la crescita delle società di risparmio gestito italiane. Quindi, anche se le azioni sono già salite, in media, del 45% da inizio anno, potranno continuare a fare bene. Su Azimut e Anima sono stati alzate notevolmente i target price, rispettivamente da 27,4 a 32,5 euro e da 5,85 a 8 euro. Segno più anche per Banca Generali e Mediolanum dove il target price è salito da 25,7 a 31,2 euro e da 7,05 a 8,20 euro anche se su queste due il rating resta neutrale.

“Ci aspettiamo che l’attuale contesto di bassi rendimenti e il miglioramento dei dati macro in Italia guidino la continua rotazione dei depositi, per esempio verso le obbligazioni bancarie e altri asset”. A oggi, oltre il 12% della raccolta netta dei fondi comuni di diritto italiano viene da lì. Parallelamente, le iniziative a livello aziendale non potranno che incrementare i benefici della crescita delle masse sugli utili. Azimut ha appena fatto sapere che farà partire alcune modifiche per la sua struttura organizzativa. E questo faciliterà la distribuzione ai soci ma ha anche posto maggior enfasi sulla redditività dei nuovi consulenti. Mentre in risposta alla riforma delle banche popolari, il management di Anima ha dichiarato che sta valutando opportunità di un processo di fusioni e acquisizioni a livello domestico. Ci sono poi i fattori ciclici favorevoli che porteranno a una crescita delle stime 2015. Ci sarà “un corposo aumento delle nostre aspettative sulle commissioni di performance per il primo trimestre di quest’anno”, fanno sapere gli esperti, grazie agli spread in restringimento e ai forti mercati azionari che continueranno per i prossimi mesi.

Quanto ai numeri, gli analisti di Goldman Sachs hanno stimato che le società di risparmio gestito italiano faranno 1,9 miliardi di euro di free cash flow dopo i dividendi nei prossimi cinque anni, pari al 13% dell’attuale capitalizzazione di mercato. Nel caso di Anima, a fronte di un utile netto quest’anno di 131 milioni di euro (85 milioni nel 2014) e di pagamenti per il dividendo di 59 milioni, la società genererà un flusso di cassa post dividendi di 91 milioni. Mentre Azimut, a fronte di un utile netto quest’anno di 229 milioni di euro (92 milioni nel 2014) e di pagamenti per il dividendo di 126 milioni, genererà un flusso di cassa post dividendi di 96 milioni.